Politica

Maggioranza tesa, Salvemini avverte: Pronto ad andarmene

LECCE – Più che una ricandidatura un avvertimento alla sua maggioranza. Salvemini apre con uno sguardo al futuro ma conclude con un monito, quasi a dire: se continuate a fare sgambetti vi lascio con il cerino in mano.

Infuocata riunione di maggioranza lunedì sera a Palazzo Carafa. In mezzo una serie di esternazioni, alcune velate altre assolutamente palesi, che rischiano di minare le fondamenta di un centrosinistra nel quale i malcontenti serpeggiano e continuano a trascinarsi avanti in maniera ineluttabile. Ritrovare un minimo d’armonia nella coalizione appare assai complicato. D’altronde gli scivoloni sono quasi all’ordine del giorno. Gli ultimi due casi (la minoranza che diventa maggioranza in commissione bilancio e la commissione servizi sociali saltata perché non si è provveduto a sostituire il presidente dimissionario) hanno acceso la spia di un malessere che appare datato soprattutto per la mancanza di condivisione di alcune scelte amministrative. Non a caso c’è chi come Progetto Città, il gruppo più numeroso in maggioranza, pur non avanzando pretese assessorili invoca un cambio di passo. E su un’eventuale ipotesi di candidatura a sindaco del presidente del Consiglio comunale Carlo Mignone arriva la smentita categorica da parte dell’interessato: voce destabilizzanti, messe in giro ad arte solo per creare contrapposizioni”. Inversione di rotta, dicevamo. Ma c’è di più. Questione di metodo, ma non solo. Perché più volte il Pd si è messo di traverso rispetto all’adozione di alcuni provvedimenti (parcheggi, concessioni balneari, vicenda Zara, tanto per citarne alcuni). Un altolà andato avanti a singhiozzo, buono a lanciare chiari segnali a sindaco e compagnia cantante.

La risposta di Salvemini è stata secca: “Saranno i cittadini a giudicare sulle cose fatte. Io mi ricandido”. Il sindaco tira dritto. Non c’è spazio nemmeno per eventuali rimpasti e cambi in corsa. Un messaggio che appare quasi come un monito ai suoi fedelissimi. Un messaggio, tuttavia, che sembra intempestivo visto che alle prossime amministrative manca ancora più di un anno e mezzo. Salvemini chiude la porta, insomma, ad eventuali fughe in avanti da questo punto di vista ma non scioglie certo i nodi interni. Che restano assai aggrovigliati. L’infuocata riunione di maggioranza lo ha confermato in pieno. “Se il problema sono io sono pronto a farmi da parte”, avrebbe sentenziato sul finire dei lavori il primo cittadino. Più che una resa un avvertimento. Staremo a vedere. Prima prova del nove sarà la prossima seduta del consiglio comunale. Appuntamento mercoledì 3 novembre.

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