ROMA – Ieri il giuramento della Premier e dei 26 ministri, tra cui l’onorevole Raffaele Fitto con deleghe agli Affari Europei ed al Pnrr, e oggi è il giorno dell’altro salentino, Alfredo Mantovano. Ora Giorgia Meloni è nelle piene capacità di governare il Paese. Dopo un lungo colloquio con l’ex Premier Draghi, con relativo passaggio di quanto utile per presiedere l’esecutivo nazionale, è stato il momento del rito della campanella. Nella sala di Palazzo Chigi, scampanellio con al fianco il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e i funzionari di governo.
Stretta di mano tra la Meloni, Mantovano e Draghi, e poi quest’ultimo ha lasciato la sala.
Si è diretto nel cortile, inno nazionale, saluti e applausi, come da rito, dei dipendenti dalle finestre della Presidenza, e via in auto.
Al termine del tutto, insediatosi subito il Consiglio dei Ministri, prima riunione, ma prima di questa c’è stato il giuramento di Alfredo Mantovano. Il sottosegretario già ieri si è recato a Palazzo Chigi per una mezz’ora e poi si è messo subito al lavoro per preparare la prima seduta del 68esimo governo della Repubblica, il primo presieduto da una donna.
Da oggi il ruolo di Mantovano sarà quello di dare l’indirizzo politico e strategico, per conto del Premier, e preparare i vari consigli tanto da essere l’unica figura, oltre ai ministri, a presenziare negli esecutivi del nostro Paese.
Dopo 28 giorni dal giorno dalle elezioni del 25 settembre che hanno attribuito al centrodestra la maggioranza sia alla Camera dei Deputati sia al Senato, il Governo è nelle piene funzioni. Da qui ai primi di novembre, la nomina del sottogoverno che dovrebbe essere di un’altra quarantina di componenti tra vice ministri e sottosegretari che, però, non partecipano alle riunioni del Governo italiano.