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Impianto compostaggio a Masseria Ghetta, finanziato il progetto con 40 milioni

LECCE – 40 milioni di euro per concretizzare la nascita di un impianto di compostaggio alle porte di Lecce. È stato finanziato dal MITE, Ministero della Transizione Ecologica, il progetto che prevede la realizzazione di un impianto per il trattamento di 40.000 t/a di frazione organica (FORSU) con produzione di biometano in località Masseria Ghetta, in territorio di Lecce, al confine con Surbo e Trepuzzi.

Presentato da AGER, il progetto è riuscito a rientrare nelle graduatoria provvisoria relativa alla “realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata”, insieme a quelli previsti a Ginosa, Molfetta, Foggia, Taranto.

“Un risultato importante -è il commento del sindaco di Lecce, Carlo Salvemini- per la nostra regione che sconta un deficit impiantistico che finalmente potrà essere recuperato. Da sempre la nostra provincia chiedeva che il ciclo della differenziazione dei rifiuti potesse chiudersi con l’apertura di un impianto capace di trattare sul territorio la frazione organica. Senza riuscire a trovare uno sbocco. Fino a quando la nostra città si è proposta per ospitarlo”.

Una scelta del sito, invece, contestatissima da istituzioni e movimenti che la ritengono impattante per i territorio e gli abitanti. Hanno detto NO i sindaci di Surbo, Ronny Trio, e Trepuzzi, Giuseppe Taurino. Hanno detto no i cittadini che hanno partecipato numerosi al sit-in organizzato dal Movimento Regione Salento. C’è stata anche la proposta prima e l’autocandidatura poi di Arnesano come sito alternativo per ospitare l’impianto, ma nulla. L’Ager -l’agenzia della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti- l’ha respinta parlando di “carenza istruttoria”. E allora la battaglia dei sindaci è andata avanti anche in sede giudiziaria, con un ricorso al Tar presentato dall’ARO LE/1. E va avanti ancora.

“Ribadisco le tesi già espresse -dice Trio- La notizia non ci rende felici ma non ci fa arretrare di un millimetro rispetto alla ferma posizione già portata anche nelle sedi giudiziarie.

Ager ha bocciato quella proposta, ma il MITE ha dato conferma che in presenza di una delega ad si sarebbe potuto presentare il progetto”.

“Noi abbiamo già detto che proseguiremo la nostra battaglia -gli fa eco Taurino- C’è il finanziamento ma abbiamo già annunciato che non ci fermeremo e andremo avanti. Quel sito non è idoneo, non è opportuno. E faremo tutto quello che è in nostro potere a tutela del territorio”.

“Non c’è da esultare ma da tornare sulle barricate insieme ai sindaci” è il commento del consigliere regionale Paolo Pagliaro, che ha portato più volte la questione in consiglio presentando delle interrogazioni e una mozione indicando un sito alternativo. “Ribadiamo il nostro no alla localizzazione dell’impianto a pochi passi da un tesoro come l’Abbazia di Cerrate e dalla cerchia di masserie della zona, oltre che dagli abitati di Surbo e Trepuzzi”.

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