BARI – “L’obiettivo per il centrodestra è vincere tutti i collegi”. E per il Carroccio, in particolare, significa puntare a “raddoppiare la presenza leghista pugliese in Parlamento”. Prima un comizio, poi il punto sull’ultimo miglio della campagna elettorale. Matteo Salvini chiude così la sua ultima visita in Puglia prima del voto.
Non manda avvisi di sfratto al governatore, non chiede voti contro Emiliano e né usa toni polemici. Punta al 25 settembre ma già guarda oltre, al rinnovo fra 2 e 3 anni di comune di Bari e Regione Puglia senza ripetere gli errori del passato: “E’ colpa nostra – aggiunge – l’elettore ti punisce se arrivi tardi a scegliere il candidato”.
E a chi gli ha fatto notare il migliaio scarso di persone in piazza della sera precedente, in confronto a quella più gremita della Meloni a Bari sabato scorso risponde: “Sono fiero delle persone che c’erano di lunedì. Qualcuno confronta con le piazze del sabato. Il sabato non è certo il lunedì sera”.
Il programma per la Puglia è quello che ricalca i temi cari al suo partito: flat tax, blocco delle cartelle esattoriali, abolizione del canone Rai e della legge Fornero, blocco degli sbarchi, autonomia differenziata. Ma il tema cardine qui deve essere l’agricoltura colpita da un mix che rischia di essere letale fatto – spiega – di aumento dei costi di energia, acqua, fertilizzanti e carenza di mano d’opera. “La politica si riunisca per il caro bollette, dice, poi può tornare a dividersi su tutto”.
L’ultimo passaggio è per il presidente del Consiglio uscente. Vede possibile un nuovo incarico per Mario Draghi in caso di vittoria del centrodestra? “No, chiediamo il voto per la Lega e per il centrodestra“.
