VEGLIE/GALATINA – 14 anni di carcere per i tre presunti responsabili del colpo messo a segno nel novembre 2018 nel caveau dell’agenzia Bnl di Piazza Sant’Oronzo a Lecce. Nel dettaglio sono stati inflitti sei anni di reclusione ciascuno a Salvatore Mazzotta, 52 anni, di Veglie e a Luciano Romano, 45 anni, di Formia. Un terzo imputato, Salvatore Zecca, 47 anni, di Galatina, ha invece patteggiato due anni di reclusione mentre la posizione di un quarto soggetto è stata stralciata.
Il furto in banca fu clamoroso e fruttò ai ladri un milione di euro: era l’11 novembre del 2018. Gli impianti di sicurezza furono completamente neutralizzati. Un componente della banda entrò nel caveau e si chiuse in un armadio di metallo così da schermarsi ai sensori di movimento. Fu manomesso dall’interno anche il sistema antifurto Time Lock, quello che non consente l’apertura della porta blindata prima di un dato orario, così da permettere ai complici di aprire la porta corazzata ed entrare, per poi richiudersi dentro. La banda rimase lì per due giorni e svuotò un’ottantina di cassette di sicurezza. Due anni dopo, quattro persone furono arrestate dalla Polizia. A incastrarle, anche il Dna ricavato da una bottiglia di plastica contenente urina e da un paio di guanti da lavoro lasciati sul luogo del colpo.
