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Falcone: “Volevo fortemente venire a Lecce”

LECCE – (t.d.g.) È bastato poco a Falcone, portiere del Lecce, per capire di aver fatto la scelta giusta. “L’appoccio con la squadra è stato perfetto, sono tutti bravi ragazzi, Baroni mi ha spiegato un po’ di cose. Anche i preparatori sono bravi. Sono contento della scelta che ho fatto”.

Wladimiro Falcone arrivato dalla Sampdoria ha avuto la spinta decisiva da Carlo Osti e Daniele Faggiano, dirigenti della Sampdoria, il primo ex Lecce, il secondo salentino. “Mi hanno spinto verso Lecce, ma già il mio istintoo mi diceva di venire qui a tutti i costi. È una piazza quasi da Champions”.

Già dopo la conclusione dello scorso campionato di Serie A il primo contatto con il Lecce. “Fu il direttore sportivo Trinchera a contattarmi il giorno dopo e gli ho dato subito la mia disponibilità. Dalla Sampdoria  volevo andare via a tutti i costi e avevo dato la mia parola al direttore sportivo. Corvino non lo conoscevo, ma la sua fama è nota a tutti”.

Nonostante soltanto 12 presenze nel campionato di Serie A Falcone è conosciuto  come un portiere para rigori. “Quando ero alla Vigor Perconti un dirigente mi disse: sui rigori il portiere non ha nulla da perdere. Una frase che ho fatto mia e che ha dato buoni risultati”.

Un portiere che si fa apprezzare pure nelle uscite. “Essendo alto mi riesce bene ed è una cosa che si acquisisce con la sicurezza. Nelle uscite, saltando in mezzo a tante teste provo  godimento”.

Eppure al calcio si è aprocciato tardi dopo un anno di basket e sette di nuoto. Iniziai come portiere, dopo il primo anno alla Lodigiani mia madre fu convinta a farmi continuare”

Piano è arrivato fino in Serie A, ma aveva paura di non poter compiere questa scalata: “Avevo paura di rimanere nel pantano della Serie C, ma a Lucca Enzo Biato, preparatore dei portieri, fece scattare una molla nella mia testa: fu una seconda parte di stagione indimenticabile, ci salvammo nonostante i 25 punti di penalizzazione”

Per la sua avventura in giallorosso ha scelto il numero 30 (il 3 è il suo numero fortunato). “Sono abituato a questo tipo di campionato, spero di aiutare la squadra in tutti i modi possibili. E spero pure che i miei compagni di attacco facciano tanti gol in modo da farmi stare tranquillo. Il rapporto con i difensori è fondamentale, devo essere bravo a comunicare con ognuno di loro, ma c’è grande sintonia”.

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