LECCE – Approderà giovedì mattina a Palazzo Carafa l’ordinanza della discordia, quella che impone lo stop della musica a mezzanotte e la chiusura alle 2 dei locali del centro storico e dell’area attorno a piazza Mazzini. In una interpellanza ad hoc i consiglieri comunali Andrea Pasquino (Congedo sindaco) e Roberto Giordano Anguilla (Fratelli d’Italia), parlano apertamente di scelta scellerata dell’Amministrazione comunale proponendo – al contrario – di “garantire i giusti presidi di sicurezza, aumentando la presenza delle forze di polizia locale”. Non è spegnando la musica che chiudendo i locali che si risolvono i problemi di sicurezza, decoroso e vivibilità nella parte antica della città”.
Argomentazioni che potrebbero – ma il condizionale in questo caso è d’obbligo – far breccia nella maggioranza di centrosinistra anche se al momento – a dire il vero – non si registra alcuna voce fuori dal coro. Almeno ufficialmente. Tutti allineati e coperti sulle posizioni del sindaco. Ad ogni buon conto il centrodestra leccese proverà ad accendere un dibattito che negli ultimi giorni ha diviso gli stessi cittadini.
Nel frattempo l’ordinanza ha fatto capolino mercoledì mattina in Prefettura durante la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. In quella sede Confcommercio Lecce ha chiesto di rivedere il provvedimento firmato nei giorni scorsi dal sindaco Salvemini proponendo lo spostamento dalle 2 alle 3 della chiusura dei locali. Dal Palazzo del Governo al momento nessuna risposta ufficiale.
Durante i lavori dell’assise cittadina ci sarà spazio pure per affrontare un altro nodo, quello legato agli orari di accesso alla Ztl, la zona a traffico limitato. Il consigliere Gianmaria Greco, capogruppo di Prima Lecce/Andare Oltre, chiederà di estendere l’orario di libero accesso pomeridiano “dalle ore 16 alle ore 19 di tutti i giorni feriali, con esclusione di tutte le domeniche ed i giorni festivi”.
L’obiettivo è quello di agevolare le attività commerciali del centro storico, in particolar modo nel periodo estivo.