NOVOLI – È Don Luigi Lezzi, parroco di Novoli, a farsi portavoce della preghiera accorata della famiglia di Donatella Miccoli, accoltellata mortalmente dal marito, Matteo Verdesca, che subito dopo si è tolto la vita. Chiedono rispetto i genitori della vittima che al parroco, nelle scorse ore e in lacrime, hanno raccontato di essere stati letteralmente travolti da un turbinio di pettegolezzi, dicerie, ipotesi fantasiose spacciate per certezze sulla vita della coppia. “Si è parlato di tradimenti, di debiti, di tutto – riferisce Don Luigi – e al dolore per la perdita di una figlia e di una giovane madre di due bimbi piccoli, si è aggiunta la beffa. Ecco perché – continua il parroco – mi faccio portavoce di questo appello: è di preghiere che ha bisogno questa famiglia. Preghiere e nient’altro”.
La fiaccolata di questo mercoledì sera è stata organizzata spontaneamente dalla comunità di Novoli in collaborazione con tutti i parroci del paese. La prossima settimana si terrà poi una veglia di preghiera in ricordo della 38enne che lavorava come commessa nel centro commerciale “Mongolfiera” di Surbo.
Questo giovedì l’autopsia renderà più nitida la dinamica della tragedia che ha distrutto due famiglie. Venerdì nella chiesa matrice di Novoli, in piazza Aldo Moro, alle 17 si terrà l’ultimo saluto a Donatella. A celebrare i funerali anche l’arcivescovo Michele Seccia.
I figli della coppia, di due e sette anni, sono attualmente affidati ai nonni materni. “Mamma e papà hanno il covid”: è questo che sanno al momento.
Il sindaco Marco De Luca, vicino alla famiglia di Donatella, riferisce di un’intera comunità sotto choc. “Mai una denuncia, mai una segnalazione o qualcosa che lasciasse presagire anche solo un dissidio – spiega – è una tragedia che lascerà un segno indelebile e per la quale abbiamo il dovere di stringerci intorno a questa famiglia”.
Erica Fiore
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