PORTO CESAREO – Alt del Consiglio di Stato al progetto per la realizzazione di una nuova darsena dedicata alla nautica da diporto a Porto Cesareo, in località La Strea. I giudici hanno confermato la precedente decisione del Tar di Lecce, che ha rigettato il ricorso di un imprenditore contro il diniego alla realizzazione dell’opera, legittimando l’operato del Comune di Porto Cesareo difeso dall’avvocato Antonio Quinto.
La sentenza afferma la valenza generale del regolamento n. 1/2020 con cui la Regione Puglia ha disciplinato le procedure d’insediamento dei punti di ormeggio, prescrivendo l’obbligo di espletare una gara pubblica prima dell’assegnazione di nuovi specchi d’acqua. Quindi non si può invocare un diritto del privato alla concessione, neanche dopo aver conseguito tutti i pareri delle autorità competenti in materia.
Il Consiglio di Stato ha evidenziato che resta una prerogativa dell’amministrazione comunale la scelta se concedere o meno una porzione del demanio a scopo di lucro, nonché quella di individuare il sito indipendentemente dalle proposte private e di stabilire le regole di gara valide per tutti i partecipanti, in modo da garantire il massimo confronto concorrenziale, al pari di ogni altra gara d’appalto.
Il contenzioso giudiziario va avanti da dieci anni. La richiesta era partita già nel 2006 da parte dell’imprenditore, interessato a realizzare una quarta darsena oltre alle tre storiche già presenti in quella baia, molto appetibile e attiva tutto l’anno.
Dopo aver acquisito pareri favorevoli da Regione e Capitaneria di Porto, arriva lo scoglio della Soprintendenza e si apre un contenzioso che va avanti dal 2010. Già nel 2015 una legge nazionale impone la procedura della gara pubblica per tutte le concessioni demaniali: porticcioli, stabilimenti baneari e strutture turistico ricreative. Nel 2020 il Regolamento regionale ribadisce l’obbligo della gara pubblica, confermato ora dal Consiglio di Stato.