PUGLIA – Un pugliese su tre (circa un milione e mezzo) ha usufruito, almeno una volta nel corso della propria vita, di un colloquio o di un intervento da parte di uno psicologo. E’ quanto emerso dal sondaggio in merito alla percezione della figura dello psicologo sul territorio regionale nel periodo post pandemico, presentato nel Palazzo di Città a Bari.
L’indagine, condotta tra i cittadini pugliesi maggiorenni fra dicembre 2021 e gennaio 2022, ha evidenziato che il dato cresce fino al 38% tra le donne, al 46% tra gli under 45 e al 44% tra chi ha un titolo di studio elevato.
E se una parte di popolazione (il 18%) dichiara di aver avuto bisogno di un supporto anche prima dell’avvento del Covid, ben il 13% afferma di aver preso consapevolezza di tale necessità proprio durante l’emergenza della pandemia.
Il presidente degli psicologi pugliesi Vincenzo Gesualdo ha evidenziato che la situazione è la testimonianza della serie di problematiche psichiche portate a galla dall’epidemia, per molto tempo rimaste nascoste e che, una volta manifestatesi, non è più possibile tornare a celare.
Dati dunque che testimoniano la centralità e l’importanza della figura dello psicologo rispetto al periodo critico che si vive.
Una figura sempre più considerata e sempre più necessaria al punto da essere richiesta in maggiore presenza nei Servizi Asl quali il consultorio, nei centri per le famiglie e nelle scuole, accogliendo con grande soddisfazione la sperimentazione che prevede l’affiancamento del medico di famiglia a uno psicologo.
Mariafrancesca Errico
