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Brindisi – Dieci anni dopo la morte di Melissa. Ma il ricordo di quel giorno è incancellabile

BRINDISI – Sono trascorsi dieci lunghissimi anni da quel giorno, il 19 maggio del 2012, quando pochi minuti prima del suono della campanella di ingresso a scuola una terribile esplosione davanti all’ingresso della “Morvillo-Falcone” di Brindisi provocò la morte di Melissa Bassi ed il ferimento di altre ragazze giunte in quell’istante con un pullman proveniente da Mesagne.

Il ricordo di quei momenti, però, difficilmente potrà essere cancellato da chi ha vissuto quella terribile avventura e di una intera comunità studentesca italiana che vide in quel’attentato un attacco frontale proprio alla scuola.

Subito dopo l’esplosione, però, il compito più difficile della comunità brindisina fu quello di trovare la forza di reagire, di non cedere alla paura ed anche ai timori che altre esplosioni potessero verificarsi davanti ad altre scuole della città.

Fu questo il motivo per cui si decise di far rimanere i ragazzi proprio negli edifici scolastici che furono tenute aperte per tutto il giorno con l’obiettivo di parlare di quanto accaduto, di tentare di vincere la paura.

E la stessa cosa si fece in città, anche fuori dalle scuole. Ne fu una testimonianza la grande manifestazione cittadina a cui intervennero ministri, presidente e consiglieri regionali, uomini della chiesa, del mondo della cultura e del sindacato. Tutti uniti alle comunità di Brindisi e di Mesagne per dire a chiare lettere che chiunque fosse stato l’autore di quel terribile gesto non l’avrebbe avuta vinta: la società civile brindisina era lì, in piazza, per la legalità, contro qualsiasi forma di violenza e di sopraffazione.

Poi ci fu la grande manifestazione studentesca, con ragazzi provenienti non solo dalla Puglia. Anche in questo caso, grande partecipazione al grido di “Io non ho paura”. Uno slogan stampato anche sulle magliette.

Più tardi, grazie alle indagini svolte dalle forze dell’ordine e dalla Magistratura, si riuscì a stabilire che ad agire non era stata la criminalità organizzata, ma Giovanni Vantaggiato, un benzinaio 68enne salentino, un folle animato da spirito di vendetta nei confronti dei giudici e quindi pronto a fare una strage.

Fu la parola fine delle indagini, ma iniziò la storia di Melissa, una ragazza che chi ha vissuto quei momenti non potrà e non dovrà mai dimenticare. E Brindisi e Mesagne faranno bene a conservare intatti i segni della sua presenza, fatta di parchi, aule e strade dedicate proprio a questo angelo volato via a soli sedici anni.

Mimmo Consales

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