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Twiga, il processo si sposta in riva al mare di Otranto: sopralluogo per fare chiarezza

OTRANTO – Ispezionare i luoghi dove era stato immaginato lo stabilimento Twiga a Otranto, con il celebre marchio di Flavio Briatore, per la Procura si è reso necessario. Troppo discordanti gli esiti delle consulenze delle parti chiamate in causa. Ecco perché in mattinata tutti hanno raggiunto il posto per un sopralluogo congiunto, che faccia definitivamente chiarezza sui presunti abusi urbanistici ed edilizi per la creazione del lido di lusso, sul quale da 5 anni sono apposti i sigilli.

In contrada Cerra, sul litorale nord di Otranto, in mattinata sono arrivati i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce presieduta da Pietro Baffa, il pubblico Ministero Elsa Valeria Mignone, gli avvocati Gianluca D’oria e Andrea Sticchi Damiani (difensori del sindaco Pierpaolo Cariddi), gli avvocati Antonio De Mauro e Adriano Tolomeo (difensori dell’imprenditore Raffaele De Santis, presidente della società “Cerra srl”, incaricata di realizzare l’opera) e l’avvocato Antonio Quinto (difensore dell’ingegnere Emanuele Maggiulli, responsabile dell’area tecnica del Comune di Otranto). Al fianco delle parti i rispettivi consulenti.

Briatore non intende più scommettere sul lido idruntino e adesso tira dritto su un progetto gemello in zona Savelletri, a Fasano. Ma per chi era incaricato di realizzare questo stabilimento resta l’amaro in bocca e la speranza di poter dimostrare comunque la liceità del proprio operato.

Il prossimo 13 giugno si chiuderà l’istruttoria dibattimentale e in quella stessa data sarà fissato il giorno della sentenza.

Intanto subito dopo il Twiga, qualche centinaio di metri più in là, stesso sopralluogo anche nello stabilimento “Dolce Riva”, per il quale resta da chiarire come sia stato possibile metterlo in piedi in una zona censita come “agricola”.

Certo è che dei due stabilimenti – il primo stoppato in fase embrionale e il secondo già affermato da tempo – restano adesso gli scheletri di ciò che è stato e di ciò che avrebbe potuto essere. Se siano destinati a rinascere o ad essere rimossi definitivamente, saranno le battute finali dei rispettivi processi a stabilirlo.

E.FIO

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