PUGLIA – Cresce, di ora in ora, il flusso di ucraini in fuga dai bombardamenti e in Puglia, che conta ad oggi più di 1.500 rifugiati, la macchina dell’accoglienza preme sull’acceleratore. Per questo nelle scorse ore Regione Puglia e Associazioni di categoria del settore alberghiero hanno sottoscritto un accordo quadro, affinché donne e bambini siano ospitati nelle strutture ricettive del territorio.
Il patto, che attua l’Ordinanza del 22 marzo scorso del presidente Michele Emiliano, assicura al popolo in fuga una soluzione di alloggio e assistenza temporanee, qualora non sia possibile l’accoglienza tramite le misure ordinarie del CAS (Centro di Accoglienza Straordinario) o del SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione), messe a disposizione dalle Prefetture.
«Non possiamo neanche prevedere quante persone arriveranno in Puglia, anche solo in transito – spiega Emiliano – Ringraziamo le strutture alberghiere e ricettive che hanno già messo a disposizione 1.072 sistemazioni, tra camere d’albergo e appartamenti su tutto il territorio regionale. Siamo certi che molti altri risponderanno nei prossimi giorni».
L’Accordo prevede l’impegno delle strutture ricettive coinvolte ad accordare condizioni uniformi di ospitalità e una tariffa congrua e calmierata, che tenga conto del contesto emergenziale, assicurando assistenza in lingua ucraina. Si darà, inoltre, la possibilità agli ospiti di scegliere il tipo di trattamento (dalla pensione completa al solo pernottamento con colazione). Nel frattempo le strutture ospitanti potranno continuare ad esercitare regolarmente la loro attività d’impresa, ospitando anche altri utenti.
