PUGLIA – Appena 14mila alberi in tutte le città capoluogo della Puglia: troppo pochi per contrastare le emissioni inquinanti e i cambiamenti climatici dagli effetti sempre più dirompenti. Non va meglio in campagna, dove negli ultimi vent’anni è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra pesche, arance, albicocche e altri frutti, per non parlare dei 21mila ulivi persi a causa della Xylella in Salento, con un danno incalcolabile, produttivo ma anche ambientale.
Con la scomparsa dei frutteti – denuncia la Coldiretti regionale – viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico svolto proprio dalle piante, capaci di ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente per la specifica capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento. Un ettaro di frutteto in produzione è in grado di catturare 20mila chilogrammi di anidride carbonica all’anno, abbassando la temperatura dell’ambiente circostante durante le estati più calde e afose. Non a caso la differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2°C nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra.
I cambiamenti climatici hanno un impatto negativo anche sullo stesso valore dei terreni che, secondo il rapporto dell’Agenzia Ue per l’ambiente, potrebbero subire una perdita tra il 34 e il 60% nei prossimi decenni rispetto alle quotazioni attuali proprio a causa dell’innalzamento delle temperature, che minaccia anche i redditi agricoli e rischia di far aumentare la domanda di acqua per l’irrigazione dal 4 al 18%.
Dati che rendono più pressante la necessità di investire nella rigenerazione dei terreni desertificati dalla xylella, mettendo mano ad un piano di riforestazione poderoso.
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