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Lecce prega per la pace, raccolta fondi per il Regina Pacis che accoglie profughi in Moldavia

LECCE- Nella Chiesa di Lecce è il giorno della preghiera comunitaria per la pace in Ucraina. Stasera, alle 20 nella basilica del Rosario, tanti i giovani protagonisti della veglia di preghiera, presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia, animata dai sacerdoti don Alessandro Mele e don Vanni Bisconti) e dai laici del Servizio diocesano di pastorale giovanile. È un anticipo della Quaresima dedicato alla pace.

Mentre in quasi tutti i comuni associazioni, scuole, parrocchie e amministrazioni si mobilitano per la raccolta di viveri, vestiario, farmaci e altri generi di prima necessità, il vescovo di Lecce ha già fatto sapere che le offerte che saranno raccolte durante la “Quaresima di carità” saranno destinate alla fondazione Regina Pacis che opera in Moldavia e che da giorni sta accogliendo anche i profughi ucraini.

“Quasi quotidianamente – è riportato su PortaLecce, il portale della diocesi – don Cesare Lodeserto e don Massimiliano Mazzotta, sacerdoti leccesi in Moldavia, scrivono all’arcivescovo Michele Seccia per tenerlo aggiornato sulla situazione dell’accoglienza di chi fugge dalla guerra e sulle svariate azioni di carità che la Fondazione Regina Pacis intraprende in queste ore”.

“Siamo al quinto giorno di guerra e di accoglienza – scrive don Cesare all’arcivescovo -. Contiamo le ore, perché sono sempre lunghe ed incerte, scandite dalla carità nella trincea della sofferenza umana e dalle armi nella trincea dell’odio. Ci stiamo adoperando in ogni modo e senza risparmiarci pur di dare speranza a questo popolo, che si aggrappa con fiducia alla Moldavia per fuggire dalla guerra. In cinque giorni oltre duecentomila profughi sono entrati. Molti transitano verso l’Europa, altri attendono per capire cosa fare e tanti sono smarriti, senza documenti, riferimenti. Spaventa questo popolo di donne e bambini, con i loro uomini, figli e mariti a combattere, e forse con il rischio di non rivedersi, mai più. Purtroppo, non ci sono corridoi umanitari ed i profughi corrono rischi molto elevati. Noi ci stiamo adoperando per l’accoglienza. Abbiamo le strutture della Fondazione Regina Pacis piene e con tanti bambini. Abbiamo avuto la disponibilità di due alberghi, che ovviamente sono pieni. Abbiamo reperito appartamenti e la nostra mensa è costantemente impegnata. Inoltre, aiutiamo economicamente i profughi a lasciare il territorio moldavo, assicurando loro i costi del viaggio in bus. Questa è una terra povera già di per sé e non offre grandi prospettive”.

Giovedì mattina partirà da Brindisi un convoglio umanitario Onu, con personale di Lecce ed anche delle nostre parrocchie. “Vorrei che questa sera al termine della preghiera che organizzato consegnasse ad uno di loro un piccolo crocifisso, semplice e povero, da portare a noi in Moldavia. In questo momento è il nostro unico riferimento”, ha scritto don Cesare al vescovo. Per chi volesse inviare offerte: Fondazione Regina Pacis – IT35K0103011502000063171149.

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