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Depuratore di Porto Cesareo, “trincee drenanti scelta politica”

BARI – Nessuna autorizzazione provvisoria o soluzione alternativa; restano in piedi le tre trincee drenanti, in attesa della valutazione d’impatto ambientale dopo il no della Provincia di Lecce. E nel frattempo la stagione estiva incombe e i liquami anche.

Nessuna schiarita o apertura dalla Commissione Ambiente del Consiglio regionale che, su richiesta del consigliere del Partito Democratico, Fabiano Amati, è tornata ad affrontare il tema del depuratore di Porto Cesareo. Le risposte che i tecnici di Regione ed Aqp hanno fornito, non hanno soddisfatto nessuno perché, sostanzialmente, hanno solo ribadito che il progetto delle trincee drenanti – e, dicono, anche quello dello scarico in battigia – sarà sottoposto a Via. Nulla di più di quanto già non si sapesse. Un procedimento velocizzato – ha assicurato il dirigente della Sezione Risorse idriche della Regione, Zotti – ma che comunque richiede un paio di mesi dalla determina, per essere avviato.

Non attivare il depuratore e ricorrere alle trincee, per Amati, è una follia anti-scientifica della politica. “Qui c’è una responsabilità per inquinamento ambientale – ha detto il presidente della Commissione Bilancio – Trovo incivile che nel 2021, ci siano città che galleggiano sui liquami. E’ una cosa di cui ci dobbiamo vergognare, soltanto vergognare. Non mi stupisce che – ha proseguito Amati – alla Regione Puglia, c’è chi resta ascolto da un punto di vista politico, all’opinione anti scientifica del sindaco di Nardò. Da un punto di vista politico mi è tutto chiaro”. Il punto, per Amati, è che i tecnici avrebbero, invece, dovuto indicare la strada alternativa seguendo la traccia della legge. E così non è stato.

Dello stesso avviso il capogruppo de La Puglia Domani, Paolo Pagliaro, che parla di un gioco dell’oca e di una situazione intollerabile. “Si torna sempre al punto di partenza. A questo punto è comprensibilissimo – ha detto –  si vuole lasciare Porto Cesareo in queste condizioni ed è oggettivamente inaccettabile per chi ama quel luogo e per chi crede sia impossibile lasciare quella comunità in queste situazione. Sono stati investiti milioni di euro, il depuratore è un gioiellino, sta lì fermo. Si continuerà a dare battaglia – ha concluso Pagliaro -. E’ sinceramente sconcertante questa situazione”.

Sulla stessa linea gli interventi del consigliere di Fratelli d’Italia Antonio Gabellone e del Comune di Porto Cesareo. “Qui le scelte le ha fatte la politica – ha detto Gabellone -. Ci sono degli atti amministrativi, delle delibere che hanno cambiato situazioni. Anche l’amministrazione di Porto Cesareo che sta conducendo una guerra senza fine, che altro può fare più di questo, di alternativo”.

“Ci era stato detto che prima della stagione estiva avremmo visto l’attivazione dell’impianto – hanno commentato i rappresentanti del Comune -, oggi questa situazione deve ancora avvenire. Credo che Porto Cesareo sia vittima di una situazione più grande di sé“.

Di qui la sollecitazione affinché sia il governatore Emiliano a dire con chiarezza alla comunità come stanno le cose, visto che nell’immediato appare chiaro che anche la prossima estate sarà uguale alle precedenti.

 

https://www.youtube.com/watch?v=Yarv64m1Gvc

 

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