NEVIANO- Si è tenuto oggi l’interrogatorio di garanzia di Antonio Megha, vicesindaco dimissionario di Neviano agli arresti domiciliari da due giorni in seguito all’operazione antimafia relativa al clan Coluccia di Noha. Megha ha respinto le accuse di rapporti finalizzati allo scambio elettorale politico-mafioso. Assistito dal legale Giuseppe Corleto, in collegamento dal comando dei carabinieri di Maglie, ha risposto alle domande del pm Carmen Ruggiero alla presenza anche del gip Sergio Tosi.
Ha chiarito le circostanze in merito ai rapporti con i fratelli Coluccia e il contenuto delle intercettazioni: ha ammesso di conoscere la caratura dei Coluccia, motivo per cui, nella sua attività professionale di avvocato, non li ha mai difesi e – ha dichiarato – per la stessa ragione mai si sarebbe rivolto a loro, prova ne è che in questa tornata delle amministrative ha ottenuto poco più di cento voti, molti meno rispetto alle precedenti. Ha, inoltre, chiarito che il versamento di denaro nei confronti di Giangreco, che conosce da 40 anni, non sarebbe il corrispettivo per la sua intermediazione con il clan, bensì una sorta di rimborso per avergli fatto da autista campagna elettorale in quanto la sua auto era rotta.
Ora la difesa medita sul possibile ricorso al Tribunale del Riesame.