Attualità

A Brindisi i cittadini chiedono di non vivere in rioni dormitorio, privi di servizi essenziali

BRINDISI – Le peggiori forme di devianza giovanile e di emarginazione degli anziani sono provocate dall’assenza di servizi nei quartieri. Il che contribuisce a trasformare questi agglomerati di case in dei veri e propri dormitori. Brindisi, purtroppo, non fa eccezione e si fa sempre più fatica a far sentire la mano “pubblica” a causa della solita carenza di risorse disponibili.

Il rione La Rosa, ad esempio, nacque nei decenni scorsi per una incomprensibile scelta urbanistica. Si trova, infatti, in una posizione isolata, a sud del centro abitato, collegato poco e male con i mezzi pubblici. Chi non è dotato di autovettura, pertanto, fa davvero tanta fatica a recarsi presso i principali uffici pubblici o anche in un banalissimo supermercato.

In passato si cercò di alleviare questi disagi creando un piccolo centro direzionale in cui localizzare negozi ed ambulatori medici. In realtà, la struttura è in gran parte abbandonata, visto che i commercianti che si sono alternati in quei locali hanno dovuto fare i conti con un volume di affari attraverso cui non si riusciva neanche a coprire i costi. Esiste, poi, un problema di collegamenti, visto che la Società Trasporti Pubblici non riesce a potenziare il numero di corse. E poi manca davvero tutto, a cominciare da  uno sportello bancario e da uno postale.

La situazione non è molto differente anche nella frazione di Tuturano, un’area abitativa ancora più lontana dalla città. Qui le attività commerciali essenziali ci sono, ma sono carenti i collegamenti, così come non si riescono ad inaugurare le strutture di animazione del quartiere. Il rischio, insomma, è che si alimenti il processo di desertificazione, a vantaggio di rioni più vicini al centro storico della città.

Mimmo Consales

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