MARUGGIO – Ammazzato a coltellate nel suo letto: un anziano di 84 anni è stato ucciso nella notte nella sua abitazione in via San Nicolò a Maruggio, Taranto. Nel primo pomeriggio, è stato fermato il pronipote Antonio Taurino, di 38 anni, che respinge ogni accusa ma è ora in carcere: gravi, secondo i carabinieri, gli indizi a suo carico.
Angelo Taurino, questo il nome dell’uomo ammazzato, viveva da solo. Inizialmente non si è esclusa l’ipotesi della rapina sfociata nel sangue, ma poi ci si è concentrati nell’ambito familiare. L’assassino è entrato da una finestra dell’appartamento al piano terra del civico 48, dopo aver alzato la tapparella avvolgibile. E ha infierito sulla vittima, che aveva numerose ferite da taglio alla gola, all’addome, al torace.
L’allarme è stato dato alle 4,00 del mattino dallo stesso pronipote, il principale indiziato: sul posto, in pochi minuti, è arrivato il 118, i cui sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’84enne. I Carabinieri della Compagnia di Manduria e quelli del Comando provinciale di Taranto hanno cercato indizi con i colleghi della Sezione Investigazioni Scientifiche. Il pronipote ha detto agli inquirenti di trovarsi lì a quell’ora perché era solito, negli ultimi tempi, andare a controllare lo zio anche di notte, perché l’anziano ultimamente “gli sembrava preoccupato”. E’ da qui che sono partite le indagini. I vicini, sotto choc, hanno raccontato di come Angelo, che non si era mai sposato, fosse un bravuomo, gran lavoratore prima e pensionato tutto “casa e campagna adesso”.
Alle 14, la svolta: il pronipote, disoccupato e incensurato, è stato sottoposto a fermo perché ritenuto l’autore dell’assassinio del prozio. I militari hanno raccolto le dichiarazioni di diverse persone informate sui fatti, fra cui la compagna convivente del 38enne, e hanno visionato filmati provenienti da sistemi di videosorveglianza della zona. Il quadro delineatosi, condiviso con la Procura di Taranto, ha fatto registrare diverse incongruenze nella ricostruzione fornita dal nipote. E questo, unitamente ai risultati degli accertamenti scientifici svolti anche all’interno della sua abitazione, ha generato gravi ed evidenti indizi di colpevolezza a suo carico. Il movente dell’omicidio sarebbe da ricercare in dissidi di natura economica in ambito familiare.
Gli elementi raccolti a carico del 38enne saranno valutati nei prossimi giorni dal Giudice per le Indagini Preliminari in sede di udienza di convalida del provvedimento.