PUGLIA – Non solo oro e gioielli: con la crisi valgono tanto anche vini, formaggi e oli extravergini di alta qualità, che possono essere dati in pegno in cambio di prestiti. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione alla misura del “pegno rotativo” sui prodotti agricoli e alimentari a denominazione d’origine protetta e a indicazione geografica protetta (Dop/Igp) introdotta dal decreto “Cura Italia”, un provvedimento necessario al sostegno dell’agroalimentare, duramente colpito dall’emergenza Covid.
La Puglia vanta 5 oli extravergine di oliva DOP e l’IGP Olio di Puglia, 4 formaggi DOP e 1 IGP, oltre a 38 vini DOC/IGP che generano un valore di oltre 439 milioni di euro, secondo i dati dell’Osservatorio Ismea-Qualivita e Origin Italia. Si tratta – sottolinea la Coldiretti regionale – di un tesoro diffuso particolarmente apprezzato a livello internazionale che fa gola anche alle banche interessate ad investire nella qualità e nel valore del Made in Italy.
Le specialità alimentari – spiega la Coldiretti regionale – possono essere date in pegno, a decorrere dal giorno in cui sono collocate nei locali di produzione e/o stagionatura e/o immagazzinamento in cambio di prestiti che vengono incassati mantenendo la proprietà del prodotto, che può essere sostituito senza ulteriori stipulazioni.
Una forma di finanziamento innovativa particolarmente adatta – precisa la Coldiretti Puglia – per alimenti che chiedono tempo per completare il ciclo produttivo come ad esempio l’invecchiamento dei vini e la produzione di oli extravergine di oliva.
Nelle tre province del Salento, questo oro alternativo di prodotti dop e igp, è rappresentato, oltre che dai vini, da: OLIO COLLINA DI BRINDISI, OLIO TERRA D’OTRANTO, OLIO TERRE TARANTINE, PATATA NOVELLA DI GALATINA, CARCIOFO BRINDISINO, CLEMENTINE DEL GOLFO DI TARANTO.