BRINDISI – Diventa sempre più problematica la situazione riguardante il litorale nord di Brindisi che l’Amministrazione Comunale sta tentando in qualche modo di valorizzare attraverso l’acquisizione di nuovi tratti di bagnasciuga da trasformare in spiagge pubbliche.
La strada litoranea risulta interrotta da anni a causa del crollo della falesia e, al momento, non si intravedono soluzioni immediate. Proprio la falesia, infatti, rappresenta un problema gravissimo in quanto il fenomeno dell’erosione è sempre più evidente, a tal punto da aver vanificato anche gli effetti di un primo intervento – costato circa tre milioni di euro – con cui si sarebbero dovuti mettere al riparo dalla forza del mare alcuni fra i tratti più pericolosi. E invece è un disastro a cui non si riesce a porre un freno, tanto più perché manca una politica di interventi da parte della Regione Puglia, con la conseguente dotazione finanziaria.
Ciò determina la impossibilità di rendere fruibili interi tratti di litorale e questo va a discapito dei bagnanti brindisini e delle velleità di sviluppo turistico del territorio.
E’ evidente che l’attuazione del piano della costa e, più in generale, del redigendo Piano Urbanistico Generale, richiede tempi lunghissimi. E’ auspicabile, pertanto, che si proceda con soluzioni-tampone quantomeno per ripristinare la viabilità, mentre per far fronte al crollo della falesia – anni fa morì un ricercatore in questo modo – si deve chiamare in causa la Regione e programmare la installazione di barriere soffolte o comunque di barriere di contenimento per mitigare i fenomeni di erosione che diversamente – in tempi neanche troppo lunghi – potrebbero rendere completamente inagibile il litorale nord, con le conseguenze che sono facilmente immaginabili.
Mimmo Consales