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Gestione Covid, “troppa confusione”: medici di base sotto scacco

LECCE – “Noi prendiamo in carico i pazienti sintomatici. Se poi si stringono accordi che ci tirano in ballo senza alcun preavviso, a noi non sta bene. La mole di lavoro è già considerevole, non esiste soltanto la pandemia, bisogna curare tutti. Se dobbiamo fare i burocrati, ce lo dicessero a chiare lettere. Chiudiamo o studio e ci occupiamo solo di pratiche”.

Arriva dritto al punto il dottor Antonio De Maria, segretario provinciale della FIMMG-Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale. Nelle scorse ore a quello che definisce “il gran caos nella gestione della pandemia, che adesso tira in ballo anche i medici di base per la disinformazione che grava sui pazienti” si è aggiunto un altro tassello: un accordo del Dipartimento Promozione della Salute regionale siglato con Federfarma Puglia e Assofarm: “per sciogliere la quarantena si potrà fare un test antigenico nelle farmacie che hanno aderito – ha annunciato il direttore, Vito Montanaro – Sarà gratuito per il cittadino (costo a carico della Regione), ma previa prescrizione del medico di base o del pediatra di libera scelta”. Un aggravio di non poco conto, “neanche mai ipotizzato – dice De Maria – con la nostra categoria. Il protocollo che abbiamo sottoscritto dice altro: a noi spetta la cura e la gestione dei soli pazienti con sintomi”.

Si dicono “sotto scacco” i medici di famiglia. E quest’ultima novità è solo la goccia che fa traboccare il vaso.Le direttive per la gestione della pandemia cambiano da un momento all’altro – incalzano – I cittadini hanno bisogno di chiarezza. Delucidazioni, dubbi, richieste inaccoglibili: quotidianamente siamo alle prese con tutto questo. Ci vengono richiesti pareri su come comportarsi, green pass, certificati medici per recarsi a fare il tampone, certificati di guarigione…e chi più ne ha, più ne metta. Tutti aspetti che, per Legge, non sono di nostra competenza“.

Sull’ormai incontenibile corsa al tampone, anche l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco è netto: “Siamo di fronte ad una nuova epidemia: la tamponite” dice.

Su isolamenti e quarantene il parere è ancora più tagliente. “Le persone sono costrette ad una prigionia in casa dettata dalla burocrazia e non da problemi di salute” conclude.

ERICA FIORE

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