SALENTO- Non bastava il calo rispetto agli anni preCovid. Ora si aggiungono anche le disdette a pioggia sui pranzi e cenoni delle feste nei ristoranti. E fanno il paio con la revoca delle prenotazioni in b&b e alberghi: “i turisti, soprattutto provenienti da altre regioni più che dall’estero, preferiscono restare a casa”, commenta Mimmo De Santis, presidente di Federalberghi Lecce.
E non sono gli unici. “Già per i giorni di Natale sono state confermate le previsioni poco rosee per i ristoratori – aggiunge Antonio Schipa di Confesercenti Lecce – perché oltre alla notevole diminuzione rispetto al periodo prepandemia si sono registrate anche molte disdette di tavolate, dovute probabilmente a casi di positività al Covid in famiglia”. Stando alle stime dell’associazione di categoria, la situazione è uguale non solo nella stessa provincia, tra Lecce, Maglie, Galatina e il sud Salento, ma anche nelle diverse zone della Puglia, a parte alcune mete gettonatissime, nonostante tutto.
A condizionare il clima, ovviamente, l’aumento dei contagi e delle quarantene, ma anche le restrizioni introdotte con il decreto natalizio e le incertezze generate da questa quarta ondata in corso, scenario che tramortisce ogni voglia di far festa.
“Con la preoccupazione anche in Puglia della rapida diffusione della variante Omicron, stanno fioccando disdette per il cenone di fine anno e i pranzi di inizio 2022, con un evidente impatto negativo sull’accoglienza turistica”, rimarcano da Coldiretti, in riferimento alla cancellazione di migliaia di voli, dettaglio non da poco visto che impatta anche sul sistema agrituristico, che con 900 strutture e quasi 5mila posti di lavoro aveva prenotazioni da tutto esaurito per queste festività. Per cercare di evitare il tracollo, si lanciano i “buoni regalo in agriturismo”, dove potersi rifugiare anche nelle settimane successive, nella speranza di non dover rinunciare completamente alle vacanze.