Politica

Energie rinnovabili, Pagliaro: non siamo soli nella battaglia in difesa di suolo e mare. Pannelli sui tetti per raggiungere l’obiettivo 2030

LECCE- Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente Mrs: “Non siamo soli nella controffensiva al plotone delle rinnovabili che ha preso di mira il Salento e la Puglia. Anche l’ex procuratore di Lecce, Cataldo Motta, ha sottoscritto la petizione contro il consumo di suolo dovuto al fotovoltaico selvaggio promossa dai giovani agricoltori. Una nostra battaglia da sempre, contro le finte energie pulite che assediano terra e mare. La nuova offensiva è l’eolico off shore nel Canale d’Otranto, che si vorrebbe far passare per innocua come se una sfilza di pale galleggianti da 250 metri di altezza non fossero un innegabile scempio ambientale.

Il nostro non è un no a prescindere e dissennato (come sostengono i difensori d’ufficio degli interessi delle multinazionali, anziché del nostro territorio), ma una resistenza convinta contro i continui tentativi di aggressione ad un paesaggio che è un tesoro da tutelare, perché è quello che fa innamorare i turisti del Salento e della Puglia. Rappresenta il futuro della nostra terra e dei nostri figli, e non ci stiamo a svenderlo al miglior offerente.

In quindici anni sono stati già divorati 157.718 ettari di suolo, uno dei dati più negativi d’Italia. I nuovi impianti fotovoltaici installati a terra hanno assorbito il 37% del suolo consumato in un solo anno, tra il 2019 e il 2020, nella regione.

E siccome non siamo quelli della protesta fine a se stessa, sosteniamo una proposta alternativa per produrre energia pulita: pannelli solari sui tetti delle case. Ci danno ragione i numeri: secondo le elaborazioni del Centro Studi Divulga, basterebbe installarli su un edificio su dieci, per generare una potenza fotovoltaica compresa fra 59 e 77 Gigawatt, un quantitativo sufficiente a coprire l’aumento di energia rinnovabile previsto dal PNIEC (il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) entro il 2030. Quindi, non si sventoli quest’obiettivo energetico come giustificazione per tormentare Il nostro suolo e il nostro mare. Abbiamo già dato”.

 

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