SECLI’ – Rossana, mamma di Eleonora Manta, è un’insegnante. Ed è negli occhi, nei sogni, nei sorrisi dei suoi studenti che rivede sua figlia “Eli”, così come la chiamava. Quel fiore meraviglioso strappato alla vita troppo presto con il suo Daniele. Fiore che, ad un anno dal massacro di via Montello, la comunità di Seclì – che le ha dato i natali – ricorda con grande commozione, in un intero pomeriggio dedicato a lei e al suo amore.
È soltanto qualche giorno fa che la sua mamma ha ritrovato la forza di ricominciare a lavorare e tornare i suoi studenti. E quella forza, ancora agli esordi, la coltiva ogni giorno con loro e per loro. È ai giovani che infatti sono indirizzati i progetti che la sua scuola e il Comune hanno deciso di sostenere, in onore di Eleonora e Daniele: un punto lettura in cui immergersi in libri che sensibilizzino contro ogni forma di violenza, un concorso di scrittura e disegno per i giovanissimi studenti a cui trasmettere i veri valori e poi una pietra viva con scolpiti i loro nomi in un punto nevralgico del paese. Viva come il ricordo di due giovani innamorati, ambiziosi, esemplari, pieni di linfa vitale, come i due alberi piantati accanto per coltivare il loro ricordo.
Una giustizia esemplare. Questo adesso si aspettano le due famiglie. Anche il padre di Daniele era presente alla commemorazione. Perché sarebbe questo l’unico conforto per una tragedia così inspiegabile e, anche per la mamma di Eleonora, imperdonabile.
Venerdì a Palazzo Risolo, a Specchia, si terrà un’altra cerimonia commemorativa dedicata ai due giovani. Perché il loro ricordo possa aiutare a superare il dolore e il vuoto immensi che entrambi hanno lasciato.
E.F.