BRINDISI – L’arrivo delle prime piogge a Brindisi coincide con il rischio di esondazione del canale Patri che, come è noto, attraversa vari quartieri della città per poi riversarsi nel seno di Levante del porto interno. Timori ampiamente giustificati da ciò che è avvenuto negli anni scorsi, quando centinaia di persone hanno rischiato la vita per gli effetti degli allagamenti. Certo, qualcosa in questo lasso di tempo è stata fatta, a partire dal divieto di abitazione nelle case più esposte agli effetti delle piene del canale, soprattutto a ridosso della foce.
L’Amministrazione Comunale in passato fece costruire anche una costosa vasca di contenimento, ma i benefici sono stati limitatissimi e comunque tali da non giustificare il denaro pubblico speso. Oggi quella vasca è stracolma di erbacce che ne limitano ulteriormente la funzionalità.
In attesa che ci si decida a stabilire il futuro di questo canale, pertanto, l’unico rimedio possibile è quello di chiedere costantemente al Consorzio Arneo di eseguire interventi di manutenzione finalizzati a far scorrere meglio l’acqua che finisce nel canale, facendo attenzione a rimuovere immediatamente i rifiuti ingombranti che puntualmente degli incivili riversano sul letto dello stesso corso del fiumiciattolo.
Negli anni scorsi la Protezione Civile Comunale fece installare delle telecamere per monitorare notte e giorno il livello di riempimento del canale e quindi per intervenire tempestivamente nel far evacuare tutte le abitazioni situate nelle vicinanze ed a rischio di allagamento. Non è dato sapere, però, se tale impianto è ancora funzionante, ma soprattutto se c’è qualcuno che 24 ore al giorno provvede ad osservare i filmati provenienti da tali telecamere.
Un dato è certo: il problema non può e non deve essere sottovalutato per evitare guai seri e rischi per l’incolumità di tanta gente.
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