LECCE- La componente climatica ha ovviamente la sua parte e l’inizio della stagione estiva corrisponde, come ogni anno, al dramma degli incendi boschivi. Ma anche la mano dell’uomo, le cattive pratiche agricole, l’incendio delle stoppie e l’incuria, con terreni lasciati incolti a ridosso di strade e abitazioni, contribuiscono all’innesco dei roghi. Un’emergenza che comporta un superlavoro per i vigili del fuoco, costretti a fare i conti con decine di interventi ogni giorno, pochi uomini e pochi mezzi. E le fiamme mettono anche a rischio la sicurezza perché spesso si avvicinano pericolosamente ai centri abitati. Senza trascurare un altra causa: l’abbandono indiscriminato dei rifiuti.
L’emergenza incendi nel Salento è stata al centro di un tavolo tecnico convocato in Prefettura e che ha visto la partecipazione di circa 50 sindaci della provincia, forze dell’ordine, vigili del fuoco, Arif, rappresentanti di Regione e Provincia. Secondo il monitoraggio della Prefettura negli ultimi cinque anni le aree maggiormente percorse dal fuoco sono state: Lecce, Santa Cesarea Terme, Porto Cesareo, Otranto e Nardò. Ecco la mappa.
Il Prefetto Maria Rosa Trio ha invitato ciascun soggetto a fare la sua parte alla vigilia, il 15 giugno, dell’inizio della “campagna di prevenzione incendi boschivi“. Non solo: importante è una la sensibilizzazione per tutti i cittadini. I sindaci dovranno essere in prima linea: con le loro ordinanze dovranno imporre misure di prevenzione anche ai privati e farle rispettare: rimozione delle sterpaglie o la creazione di fasce parafuoco. Fondamentale anche il ruolo delle associazioni di volontariato, così come i soggetti gestori della rete ferroviaria e dell’acquedotto. Ognuno deve assicurare la messa in sicurezza di pertinenze stradali e degli spazi di loro competenza.
La stagione critica non è ancora cominciata ma gli incendi, anche devastanti, si. Come quello della scorsa settimana nella pineta di S. Foca, che ha richiesto anche l’interventi del canadair. Uno dei punti affrontati nel corso della questione è stato anche la necessità di individuare luoghi di approvvigionamento idrico. I Consorzi di Bonifica ad esempio individueranno e metteranno a disposizione i pozzi. Secondo il monitoraggio della Prefettura negli ultimi cinque anni le aree maggiormente percorse dal fuoco sono state: Lecce, Santa Cesarea Terme, Porto Cesareo, Otranto e Nardò. Ecco la mappa.
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