Cronaca

Copertino, omicidio ex carabiniere: nuovi test dei Ris a caccia di Dna

COPERTINO/ROMA – Continuano nei laboratori del Ris di Roma le perizie sugli oggetti sequestrati nell’ambito delle indagini sull’omicidio dell’ex carabiniere di Copertino Silvano Nestola, ucciso esattamente un mese fa, la sera del 3 maggio, dopo aver cenato a casa della sorella. L’assassino gli ha esploso contro quattro colpi di fucile.

Al momento gli unici indagati sono Michele Aportone, 70 anni, e la moglie Rossella Manieri, 62, di San Donaci. Sono i genitori della ragazza con la quale Nestola aveva avuto una relazione dopo la separazione dalla moglie. I due, difesi dagli avvocati Francesca Conte, Ilario Manco e Giancarlo Vaglio, sono indagati con l’ipotesi di reato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e, nel corso dei sopralluoghi dei carabinieri, sono stati loro sequestrati, tra le altre cose, tre fucili, un furgone, una felpa, due caschi, e degli oggetti che erano a bordo del furgone: cuscini e tre mascherine protettive.

A Roma erano presenti l’avvocato Conte, con il generale Luciano Garofano e, come consulente balistico di parte, il prof. Martino Farneti.

I test sono volti a scoprire la presenza di eventuali tracce di dna.

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