SPECCHIA – Non può essere provata la presenza dei genitori di Lucio Marzo sul luogo dell’occultamento del corpo di Noemi Durini, non può essere accertato quindi che siano stati complici del figlio nell’occultamento del cadavere della ragazza. Il giudice, dottoressa Sermarini, ha archiviato l’inchiesta sui due coniugi dopo l’opposizione presentata dalla mamma della ragazza alla chiusura definitiva delle indagini.
Inutili, secondo il giudice, nuove indagini perché sarenne impossibile raggiungere la prova della loro partecipazione all’occultamento del cadavere. Questo nonostante la richiesta di nuovi accertamenti su alcuni massi e sulla Fiat 500 dei due coniugi: apparteneva a loro, sarebbe stata irrilevante quindi la presenza del loro Dna.
Le ore successive alla morte della 16enne uccisa a Specchia il 3 settembre 2017 e poi sepolta sotto un cumulo di pietre nelle campagne di Gagliano del Capo erano state al centro di un’inchiesta: i genitori dell’assassino, erano stati complici del figlio? Lo avevano aiutato ad occultare il corpo? Per due volte il pm titolare, la dottoressa Buffelli, aveva chiesto l’archiviazione, anche dopo l’approfondimento di indagini voluto dal gip Brancato. Lo scorso aprile la mamma di Noemi Imma Rizzo rappresentata dall’ avvocato Valentina Presicce, aveva presentato al giudice nuovi elementi. I difensori dei genitori di Lucio, Stefano De Francesco e Luigi Piccinni, si erano opposti chiedendo l’archiviazione delle indagini.