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Da Torino e Caserta al Salento: traffico di rifiuti in capannoni e cave- Gli arrestati

LECCE- Buchi neri, profondi e ancora fumanti: hanno ingoiato rifiuti di ogni tipo, spesso ne hanno ospitato la loro combustione trasformandosi in crateri neri. “All black“, come il nome dell’operazione. Gli elicotteri delle forze dell’ordine hanno immortalato più di un luogo, durante i sorvoli, come si vede nel video: 28 i conferimenti illeciti documentati, per un totale di circa 600 tonnellate – di cui almeno 142 pericolose – fatte letteralmente sparire, nelle cave come in capannoni industriali in disuso, con conseguenze ambientali incalcolabili. Arrivavano anche nel Salento gli scarti pericolosi e speciali provenienti da società di Torino e Bergamo e poi anche da Caserta e Reggio Calabria. 

La matassa si è dipanata dopo il fermo di un autotreno nelle campagne di Torino, luogo da cui nel 2018 è partita l’inchiesta, che poi si è distinta in due filoni, tra loro intrecciati: il primo sul versante leccese collegato a quello piemontese, con le indagini del Noe di Lecce e Torino; e l’altro sul versante tarantino, scandagliato dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialle di Taranto. Intercettazioni, appostamenti, pedinamenti hanno provato che erano le province salentine, in particolare, la meta dei rifiuti, che venivano stoccati in capannoni oppure sepolti in delle cave, spesso incendiati per far posto ad altri e per non lasciare traccia. Venivano trasportati fin qui su camion e mezzi spesso accompagnati da documenti falsi.

All’alba di oggi, gli arresti a carico di 13 persone in tutta Italia. Su richiesta del pm Milto De Nozza della Dda di Lecce, il gip Alcide Maritati ha disposto la custodia cautelare in carcere per i tarantini Roberto Scarcia, 66 anni; Luca Di Corrado, 41 anni;  Davide D’Andria, 51 anni; Francesco Sperti, 56 anni di Manduria; Claudio Lo Deserto, 66 anni di Lecce; Oronzo Marseglia, 57 anni di San Vito dei Normanni; Palmiro Mazzotta, 74 anni di Surbo;  Luca Grassi, 48 anni di Lecce; Salvatore Coscarella, 76 anni di Cosenza; Nestore Coseglia, 55 anni di Mariano di Napoli. Ai domiciliari Biagio Campiglia,  42anni di Salerno; Franco Giovinazzo, 51 anni, di Reggio Calabria; Antonio Li Muli, 51 anni di Palermo.

Sono 44 in tutto le persone fisiche e una la società iscritte nel registro degli indagati. La gran parte risiede nelle province di Lecce e Taranto. Le accuse a vario titolo sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti su tutto il territorio nazionale e riciclaggio. Emessa anche un’ordinanza interdittiva a carico di una società.

Interessate le tre province salentine, ma anche quelle di Palermo, Cosenza, Reggio Calabria, Salerno, Napoli e Caserta. A dare esecuzione alle ordinanze sul territorio i carabinieri del Noe di Lecce e i finanzieri di Taranto, che hanno coadiuvato il Noe di Torino. Sequestrati anche due automezzi e 200mila euro per equivalente agli indagati.

 

 

T.c.

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