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In discoteca con il green pass: il Covid-test a Gallipoli con 2mila persone

GALLIPOLI- Prove generali di ripartenza anche per le discoteche: potrebbe tenersi il 5 giugno il primo Covid-test nazionale in contemporanea nel Salento e a Milano. 2mila persone potrebbero essere ammesse nella discoteca Praja di Gallipoli, presentando un “green pass” e sottoponendosi all’uscita ad un nuovo tampone. Quello ionico è uno dei due “esperimenti” organizzati dal sindacato Silb per testare la fattibilità del divertimento in sicurezza e dunque le condizioni per la riapertura in vista dell’estate: la discoteca Fabrique di Milano accoglierà gli avventori in uno spazio al chiuso, mentre la Praja – il locale al momento più quotato per il Sud – all’aperto.

“Data e luogo non sono ancora certi, attendiamo l’autorizzazione della Regione Puglia”, ha spiegato Maurizio Pasca, imprenditore salentino e presidente dell’associazione italiana imprese ed intrattenimento. Non si andrà oltre la prima metà di giugno, ad ogni modo, e Gallipoli è di sicuro il centro meridionale scelto per la prova. Per l’amministratore unico del Praja, Pierpaolo Pacifico, “la speranza è quella di tornare dopo un anno e mezzo di fermo in totale sicurezza”.

L’iniziativa ricalca gli esperimenti già compiuti in Spagna, Olanda e Regno Unito. Rigido il protocollo previsto: tamponi all’ingresso, misurazione della temperatura, biglietti con nominativo da acquistare solo online per garantire il tracciamento, nuovo tampone all’uscita. È il modello elaborato dal Silb-Fipe in collaborazione con alcuni virologi, le regole che locali e clienti dovranno seguire, se Palazzo Chigi darà il via libera alle riaperture. Pasca è andato anche oltre: al governo e al commmissario all’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, è stata offerta la disponibilità a organizzare open day per i vaccini anche nelle discoteche in vista di eventi estivi, “affinché possano essere raggiunti sempre più giovani”. “Serviranno gazebo e spazi esterni – ha detto Pasca – ma se il governo lo ritenesse opportuno ne potremmo discutere. Noi siamo disponibili: prima si vaccinano tutti, prima si torna alla normalità. Ognuno deve dare il suo contributo”.

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