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Matrimonio covid-free: mal di pancia e chiarimenti sui tamponi obbligatori

LECCE – Il matrimonio, almeno in zona gialla, s’ha da fare. È il traguardo che intende tagliare entro il primo giugno ConfCommercio Puglia che, nei giorni scorsi, ha consegnato all’assessore regionale alla Sanità Lopalco la bozza del protocollo denominato “Matrimonio Covid Free”.

Le idee, messe nero su bianco, hanno però scatenato i mal di pancia di sposi e testimoni prossimi all’evento. E questo perchè la partecipazione alle nozze è, di fatto, autorizzata solo dopo lo screening di tutti i parteciapanti. Il tampone rapido per gli invitati è obbligatorio 48 ore prima della cerimonia. Per gli sposi 15 giorni prima e, il secondo, sempre a 48 ore dalle nozze.

Ma…chi paga? È questo l’interrogativo che ha scatenato la polemica, sulla quale Fabio Vergine, Presidente provinciale di FIPE-ConfCommercio Banketing e wedding, interviene per tranquillizzare gli animi. “Nel protocollo abbiamo ipotizzato due strade – spiega – istituire delle convenzioni per abbattere il prezzo dei tamponi, per intenderci dai 5 agli 8 euro ciascuno. Oppure fare in modo che siano a carico della sala eventi, che a sua volta avrà la possibilità di vedersi riconosciute queste spese come credito d’imposta”.

Cerimonie eventualmente sbloccate sì, ma fino alla fine in bilico. Se 48 ore prima uno degli sposi fosse positivo, il matrimonio infatti salterebbe. E allora è stata presentata una seconda proposta: “Terminate le vaccinazioni alle categorie fragili che hanno la priorità – spiega ancora Vergine – si potrebbero vaccinare volta per volta i futuri sposi. Coppie che potrebbero salvare l’intero settore, dopo un anno in ginocchio”.

Ad ogni modo, adesso, l’ultima parola spetta alla Regione.

Il protocollo, mutuato da quello delle crociere, punta a rendere le location di eventi “isole felici” covid free.

Come funzionerebbe, da un punto di vista pratico, è presto detto.

Gli ospiti raggiungono le strutture convenzionate (farmacie o laboratori analisi) 48 ore prima dell’evento. Effettuato il tampone, lavvode l’esito fosse negativo, oltre ad un certificato stampato, sarebbe loro assegnato un QR-code da esibire poi all’ingresso della sala ricevimenti. Qui il covid manager – figura ideata appositamente – scansionando il codice, autorizzerebbe l’ingresso.

Ai fini della tracciabilità tutti gli esiti dei tamponi sarebbero poi inseriti, direttamente dai laboratori e dalle farmacie, su una piattaforma multimediale.

E.FIO

https://www.youtube.com/watch?v=z-yvIQra1ZI

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