Attualità

Il 25 aprile si fa monito: “Dalla pandemia ripartiamo forti e coraggiosi, come allora”

LECCE – Ci sono guerre sanguinarie scritte nei libri di storia e nella memoria di ciascuno di noi. E poi ci sono guerre più “subdole”, come quella che stiamo combattendo contro un nemico invisibile: mietono vittime allo stesso modo, intaccano la libertà, lasciano comunque il segno. Ed è per questo che la Festa della Liberazione dal Nazifascismo, vissuta per il secondo anno in piena pandemia, non può che farsi monito: ora come allora, bisogna trovare la forza di rialzarsi e ricominciare.

È l’appello rilanciato questo 25 aprile da Piazza Partigiani, a Lecce, dove ancora una volta si è tenuta una cerimonia di commemorazione ristretta, proprio a causa della pandemia.

“Uniti, dalla guerra in poi, abbiamo sconfitto tante minacce – ricorda il presidente onorario di ANPI provinciale, Gianni Schilardi – La democrazia dipende, prima di tutto, dalla partecipazione concreta e costante di tutti noi. Oggi trasformiamo questa data straordinaria in  un’occasione per ritrovare le ragioni e le energie per far ripartire la società, dopo un periodo così difficile. Il 25 aprile ci indica la strada per trovare la forza per far ripartire un grande popolo come il nostro. Abbiamo superato con determinazione e coraggio la dittatura: quella che ricordiamo oggi non è soltanto la storia di un popolo che ha combattuto una guerra. E’ la storia di un popolo che voleva costruire un’Italia nuova, fatta di giustizia sociale, dignità nel mondo del lavoro e libertà appunto. Un’Italia unita nell’individuare il male e combatterlo. I nostri giovani possono fare tesoro dei valori della resistenza. Oggi più che mai ripartiamo tutti, uniti, da quei valori”.

Dopo aver deposto simbolicamente una corona d’alloro davanti al monumento dei caduti, anche dal sindaco di Lecce è arrivato un messaggio di incoraggiamento: “Dopo un anno siamo provati, stanchi e impazienti di tornare alla vita. Abbiamo trovato la forza di riscattarci e rialzarci dopo una guerra, sapremo farlo anche adesso” ha detto.

A conclusione della cerimonia l’inno nazionale e la canzone popolare “Bella Ciao”, eseguiti dal musicista Raffaele Casarano insieme agli studenti del Conservatorio Tito Schipa.

E.F.

Articoli correlati

Casa del Sorriso, la proposta Asl: centro polifunzionale

Redazione

Super ponti di primavera: è già boom di presenze e prenotazioni

Redazione

18 milioni in più per la strada regionale 8

Redazione

Palazzo Carafa, attesa per l’8 febbraio. Molti leccesi: “Salvemini tiri dritto”

Redazione

Genitori muoiono a pochi giorni dalla perdita del figlio

Redazione

Super green pass, da lunedì controlli a tappeto

Redazione