Attualità

Il grido d’allarme del presidente di Tekneco, Di Carlo: “I nostri operatori siano vaccinati”

I nostri operatori vanno vaccinati affinché possano operare in sicurezza”. È accorato il grido d’allarme lanciato alle istituzioni dal presidente di Tekneko, Umberto Di Carlo, che teme per la salute dei suoi mille dipendenti. Quotidianamente, e senza sosta dal marzo 2020, gli operatori Tekneko in Abruzzo, come in Lazio e in Puglia, sono a servizio del cittadino mettendo spesso a rischio la loro incolumità. Sono loro, infatti, che si occupano di ritirare nelle utenze i rifiuti covid delle persone in quarantena o delle strutture che li ospitano. Il tutto senza mai sottrarsi al loro dovere. Per questo dopo aver provato più volte a far presente la necessità di vaccinare gli operatori, senza avere mai avuto alcuna soluzione in merito, Di Carlo ha deciso di lanciare un appello alle istituzioni e alle aziende sanitarie locale affinché prendano in considerazione questa situazione di emergenza. “Forse chi stabilisce le categorie delle persone che devono vaccinarsi prioritariamente non conosce l’operato quotidiano dei dipendenti delle società come Tekneko che si occupano dei servizi di igiene urbana”, ha precisato Di Carlo, “loro ogni giorno si occupano anche dei rifiuti covid, adottando tutte le misure di sicurezza del caso, ma senza mai sottrarsi al loro lavoro. Condivido la proposta di vaccinare le persone che appartengono alle categorie più esposte ai possibili contagi, ma chiedo che si pensi urgentemente anche a chi opera nel servizio di igiene urbana.”Tekneko si è detta pronta a fare la sua parte purché il processo di vaccinazione dei suoi dipendenti venga velocizzato al più presto. Fino a ora, però, nessuno ha risposto nonostante l’azienda abbia già da tempo fatto richiesta alle autorità competenti di accelerare il processo di vaccinazione dei propri operatori. “Come azienda abbiamo anche dato la disponibilità a mettere a disposizione la nostra struttura di salute e prevenzione e il nostro medico competente a patto e condizione che ci vengano forniti i vaccini”, ha concluso Di Carlo. 

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