ROMA – Dopo 21 giorni in giallo, la Puglia non può più permettersi l’allentamento delle restrizioni concesso in questa zona: da lunedì si torna arancioni. A sancirlo, salvo imprevisti dell’ultima ora, sarà l’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza, attesa nelle prossime ore.
Aspettando e auspicando una stretta governativa, sindaci e Regione nei giorni scorsi hanno già optato per divieti ancor più stringenti di quelli previsti dalla zona gialla e dal Dpcm attualmente in vigore: dalla chiusura delle scuole in alcuni comuni, alla chiusura delle piazze, l’accesso inibito ai cimiteri, così come le visite per i funerali. L’ordinanza di Emiliano di due giorni fa ha poi vietato la possibilità di stazionare all’aperto in compagnia di persone non conviventi. Il tutto, sempre, per arginare il rialzo dei contagi, definito dall’assessore alla sanità Lopalco “più che allarmante”.
Da lunedì, dunque, la zona arancione – lo ricordiamo – non consente più di pranzare nei ristoranti, che potranno comunque fare le consegne a domicilio senza limiti di orario e l’asporto entro le 22.
Per quanto riguarda i bar, invece, non si può consumare né al tavolo né al banco. A questo si aggiungono le regole dell’ultima ordinanza regionale che a questi ultimi consente l’asporto solo fino alle 18.
Capitolo mobilità. Vietati gli spostamenti al di fuori dei confini comunali, tranne che per motivi di lavoro, salute o stretta necessità (ma comunque bisogna sempre avere con sè l’autocertificazione).
Un capitolo a parte, infine, va riservato alle province di Bari e Taranto che, con molta probabilità, si tingono di rosso: il preoccupante aumento dei contagi e la progressiva saturazione dei posti letto ha fatto salire il livello di allerta.
In una Puglia che nel complesso è al di sotto della soglia dei 250 casi per 100mila abitanti, in queste due province è stato abbondantemente superato il limite. Tanto da rendere necessaria l’attuazione circoscritta di un lockdown.