Cronaca

Omicidio via Montello: De Marco capace di stare in giudizio?

LECCE- Tre quesiti e 60 giorni di tempo per dare una risposta. A questo sono chiamati psichiatri, psicologi, docenti universitari, criminologi, ai quali in mattinata il giudice Pietro Baffa ha conferito l’incarico di esaminare la psiche di Antonio De Marco, il 21enne di Casarano che il 21 settembre scorso ha massacrato i due fidanzati Eleonora Manta e Daniele De Santis. A loro è affidata la perizia psichiatrica che dovrà quindi stabilire tre questioni. Innanzi tutto se De Marco fosse capace di intendere e di volere al momento del duplice omicidio, poi di valutare la sua pericolosità sociale, quesito richiesto dalle parti civili, e non da ultimo la sua capacità di stare in giudizio, quesito richiesto dalla difesa. Presupposto fondamentale questo per il proseguo del processo.

La perizia psichiatrica comincerà sabato 13 marzo in Aula Bunker. De Marco sarà portato in aula ed esaminato da periti e consulenti ai quali il giudice ha conferito ufficialmente l’incarico dopo il giuramento dei periti nominati dal Tribunale: il professore Andrea Balbi ed il neuropsichiatra Massimo Marra.

La pubblica accusa, con in procuratore Leonardo Leone De Castris e il pm Maria Consolata Moschettini, ha nominato il professore Stefano Ferracudi e lo psichiatra Domenico Suma. Gli avvocati difensori si affideranno ai consulenti Elio Serra e Felice Carabellese che hanno già incontrato più volte l’imputato in carcere e messo nero su bianco in una relazione le loro conclusioni. La famiglia di Daniele De Santis, ha affidato l’incarico al prof. Alessandro Meluzzi, psichiatra forense e docente universitario e alla psicologa Vincenza Marzo. Per la mamma di Eleonora sono stati nominati il professore Roberto Atanesi di Bari e la psichiatra leccese Mariangela Pascali. Per il padre invece ci sarà la criminologa Roberta Bruzzone.

A disposizione di esperti e avvocati saranno a disposizione tutti i documenti raccolti durante le indagini: le dichiarazioni di De Marco durante i due interrogatori, quello del fermo e quello della convalida, l’analisi di tutti i dispositivi sequestrati all’imputato, ma anche i tutti i suoi scritti, sia quelli sequestrati in casa, sia quelli in carcere.

 

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