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Lecce, è giunto il momento che i senatori facciano i senatori

LECCE – Momento delicato in casa Lecce. Le ultime deludenti prestazioni, che hanno portato inevitabilmente a deludenti risultati, rischiano di minare la serenità di uno spogliatoio già difficile da gestire per tanti motivi. Il progetto tecnico varato questa estate a seguito della retrocessione vive adesso la sua prima vera fase delicata in cui, se non si è bravi, si rischia di far implodere tutto. La rosa giallorossa, composta da un variegato mosaico fatto di giovani promesse, pedine esperte, molti italiani e tantissimi stranieri, deve fare quadrato e reggere l’urto di questo periodo nero che sembra interminabile.

Per farlo c’è bisogno in primis dell’apporto dei senatori, della così detta vecchia guardia. È a loro che in questi giorni la tifoseria rivolge molti pensieri, dal momento che martedì scorso, nel corso della beffarda partita pareggiata contro il Brescia, mister Corini ha deciso di bocciare tre big a gara in corso, gettando nella mischia forze giovani, fresche e spensierate.

Durante l’intervallo del match contro le rondinelle, in particolare, sono rimasti negli spogliatoi tre pezzi da novanta come Stepinski, Tachtsidis e soprattutto capitan Mancosu. Al loro posto gli innesti di Majer, Henderson e Pablito Rodriguez che, insieme ai vari Hjulmand e Bjorkengren, hanno dato la scossa decisiva per portarsi sul doppio vantaggio.

La lettura data da Corini sul triplo cambio è stata chiara: “è stata una lettura della partita. Abbiamo fatto 25 minuti buoni nel primo tempo e poi ci leggevano bene. Ho voluto cambiare caratteristiche della squadra, siamo passati in vantaggio e dopo il 2-0 percepivamo solidità nelle nostre giocate. Facevamo le nostre cose e ci sentivamo in controllo”.

Bocciatura sonora, insomma, per i tre big. Ma ciò che i giovani danno, i giovani tolgono perché proprio su un peccato veniale in fase di possesso negli ultimi secondi di gara, il Lecce ha perso l’ultimo pallone costato il pari fatale siglato da Ayè. Un brutto colpo per le scelte del tecnico che, in caso di 3 punti, avrebbe avuto ragione da vendere, ma che invece deve ancora lavorare sul piano dell’astuzia.

Ma un brutto colpo rischia di esserlo anche per i senatori del gruppo. L’incalzante voglia di spaccare tutto messa in campo dai baby giallorossi sta mettendo in secondo piano le qualità e l’esperienza della vecchia guardia salentina. Da loro, però, adesso ci si aspetta maturità e lucidità: in questo momento il Lecce non può fare a meno della nuova linea verde, ma ciò non può voler dire malumori e fraintendimenti.

È il momento giusto che i senatori facciano i senatori.

G. Serafino

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