TRICASE- Una coppia di 50enni di Tricase, fratello e sorella, rischiano il processo per atti persecutori nei confronti del titolare di un esercizio commerciale e della sua fidanzata, costretti a subire insulti, minacce e danneggiamenti.
Il 23 dicembre scorso il gip Michele Toriello ha disposto la misura del divieto di avvicinamento alle vittime e al negozio stesso, ora i due finiranno davanti al gup. Il 18 febbraio è stata fissata l’udienza preliminare, dopo la richiesta, da parte del loro difensore, l’avvocato Carlo Chiuri, del rito abbreviato.
Il titolare dell’esercizio commerciale, che ha presentato una denuncia insieme alla sua fidanzata, era la vittima dei dispetti e delle molestie. Era stato costretto a piazzare delle telecamere di videosorveglianza che hanno immortalato uno degli indagati mentre passava più volte davanti al negozio e sputava sulla vetrina. In un’altra immagine si vede mentre con una paletta porta degli escrementi e li getta sul marciapiede, sempre davanti all’esercizio commerciale.
All’uomo è contestato anche il danneggiamento dell’auto della vittima, rigata con un oggetto appuntito. I fatti sono cominciati nel 2017, per motivi imprecisati.
Secondo l’accusa i due si appostavano con cadenza pressochè quotidiana nei pressi del negozio, avvicinavano i clienti parlando in tono dispregiativo del titolare e della sua fidanzata, gridavano verso di loro parole ingiuriose, a volte importunavano anche i clienti che per questo sarebbero diminuiti.
Le persone offese sono rappresentate dagli avvocati Silvio Verri e Biagio Martella.
