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Fotovoltaico selvaggio, “la Puglia ha già dato”. Il Consiglio lavora alla stretta

BARI – “Abbiamo già dato, punto. Noi su questo saremo inflessibili”. E’ questa la posizione unanime che arriva dalla Commissione Ambiente del Consiglio regionale ma che unisce, alla sua voce, quella di tutti i protagonisti del territorio; Consiglio e giunta regionale, associazioni agricole animaliste e ambientaliste, sovrintendentenza, movimenti: tutti concordi sull’imporre un deciso e ferreo stop al fotovoltaico selvaggio.

L’allarme è nei numeri ed è da questi che si parte, come ha illustrato il richiedente delle audizioni, il capogruppo del La Puglia domani, Paolo Pagliaro nella sua relazione introduttiva. Secondo dati consolidati al 2018, nel solare la Puglia è prima per potenza installata per chilometro quadrato, con una produzione più che doppia rispetto alla media nazionale. Nell’eolico, sono 92 i megawatt, pari al 25 per cento dell’intera potenza installata in Italia. Le province di Lecce e Brindisi hanno il più alto tasso di pannelli d’Europa, nella Daunia le torri violentano il territorio.
I dati sono relativi a due anni fa, intanto sono sul tavolo richieste di VIA per altri 508 megawatt complessivi di fotovoltaico, su 856 ettari.

Di qui lo stop al consumo del territorio, allo scempio del paesaggio e allo sciacallaggio facile delle campagne devastate dalla xylella. La strada è complessa ma questo non è, però, un deterrente.

E gli interventi istituzionali e associativi non hanno fatto che confermare che l’intento è comune. A cominciare dalla Sovrintendente di Lecce, Maria Piccarreta. Al professor Pierluigi Portaruli il compito di offrire la prima concreta proposta, le modifiche anche dei pug. Proposta sposata dal Movimento Regione Salento. Della stessa idea il mondo associativo. Per Coldiretti il consumo del suolo è una vera emergenza, per il presidente dell’ordine dei georgofili Giuseppe Ferro, l’attenzione massima è per il mondo agricolo e sulla necessità di sostenerlo sotto tutti i punti di vista; a richiamare l’attenzione sulla necessità di colmare il vuoto normativo il Wwf, punto sul quale ha richiamato anche la Provincia di Lecce chiedendo supporto in tal senso così da avere più forza nel controbbattere alle richieste.

Senza giri di parole Fabio Modesti che paragona ciò che accaduto e che sta ancora accadendo con il fotovoltaico all’avvento del carbone a Cerano.

Il governo regionale è concorde e pronto a lavorare insieme per superare le criticità. “Non permetteremo sciacallaggi” ha assicurato l’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia garantendo disponibilità alle modifiche del PPtr. Modifica che – ha detto la collega all’Ambiente Maraschio – ora è diventata necessaria e non più procrastinabile.

Infine il tabù da sfatare, come hanno concordato il capogruppo Pagliaro e la sovrintendente Piccarreta: il fotovoltaico sui tetti anche nei centri storici è possibile. Perché le nuove tecnologie lo consentono. Bisogna guardare al futuro.

Ed è quello che da ora si farà, il lavoro è appena cominciato.

 

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