LECCE – Nove anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici. E’ questa la condanna inflitta dai giudici di Potenza all’ex Pm della procura di Lecce Emilio Arnesano implicato nell’inchiesta cosiddetta Favori e Giustizia. La Procura aveva chiesto 12 anni e sei mesi. La sentenza, che mette la porola fine al processo in primo grado nato dalla alla vicenda che aveva coinvolto anche avvocati, medici , è stata pronunciata nel Tribunale di Potenza dal presidente della Corte Federico Sergi.
Condannata anche l’avvocatessa Manuela Carbone: 1 anno e 4 mesi, pensa sospesa. Il pm Anna Gloria Piccinni, aveva chiesto per lei due anni.
Il giudice ha ordinato la confisca dell’imbarcazione che era stata al centro dell’indagine e che Arnesano aveva acquistato da Carlo Siciliano. Condanna, anche per il direttore del Dipartimento di Medicina del Lavoro e Igiene Ambientale Carlo Siciliano e per l’ex direttore della Asl di Lecce Ottavio Narracci, che avevano scelto il rito abbreviato: 5 anni il primo e 3 anni e 8 mesi il secondo.
Assolto perché il fatto non sussiste il primario di Ortopedia e Traumatologia del Fazzi Giuseppe Rollo, così come sono stati assolti gli avvocati Augusto Conte, Federica Nestola e Mario Ciardo.
Arnesano era stato arrestato il 6 dicembre del 2018. Tra le varie accusa quelle di uno scambio di favori e regali per aggiustare le indagini. Insieme a lui era stato arrestato Siciliano. Le ipotesi di reato erano diverse: dall corruzione in atti giudiziari, all’induzione a dare o promettere utilità, abuso di ufficio. L’inchiesta era stata portata avanti dalla Guiardia di Finanza di Lecce e coordinata dalla Procura di Potenza, competente sui magistrati della Corte d’Appello di Lecce.
Del collegio difensivo fanno parte gli avvocati Luigi Corvaglia e Luigi Covella, Alberto Corvaglia, Arcangelo Corvaglia, Amilcare Tana, Nicola Buccico, Giangregorio De Pascalis, Cesare Placanica, Ladislao Massari, Renata Minafra, Gabriele Valentini, Aldo Morlino e Carlo Panzuti, Antonio Savoia.