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Bozza Dpcm: chiusure per 8 giorni e pranzi con 2 congiunti. Il Natale non è mai stato così rosso

LECCE – Sarà il Natale più rosso di sempre: quando manca una settimana al 25 dicembre, questa è l’unica certezza, sebbene ancora tutta da definire nei dettagli.

Sfuma l’ipotesi di una linea morbida per queste feste che sono, per eccellenza, il momento di ritrovo e convivialità tra amici e parenti. Si attendevano delle deroghe, ad esempio per i limiti agli spostamenti, e invece è in arrivo un novo Dpcm, con regole ancora più serrate. Tradotto: un mini-lockdown, così come è stato già ribattezzato.

La bozza che circola in queste ore colora di rosso l’intero Paese per 8 giorni: dal 24 al 27 dicembre e dal 31 al 3 gennaio, con la possibilità di restrizioni da zona arancione anche negli altri giorni. Una deroga al divieto di spostamenti tra comuni – ed eventualmente anche all’interno di uno stesso comune in caso di ripristino della zona rossa – sembra essere tra le ipotesi ancora al vaglio. Riguarderebbe, però, soltanto i due congiunti più stretti e sarebbe valida in occasione del cenone della vigilia di Natale e del pranzo del 25 e, forse, anche di Santo Stefano.

Le decisioni definitive sono attese nelle prossime ore: la serrata, stando ai dati ufficiali comunicati al Governo dall’Istituto Superiore della Sanità, sarebbe apparsa inevitabile.

C’è una contraddizione però, per la quale i rigoristi continuano anche in queste ore a battere i pugni sul tavolo. Il governo, di fatto, sarebbe orientato a non limitare gli spostamenti nelle prossime ore. Così facendo i cosidetti ‘grandi esodi’ delle feste non incontreranno alcun ostacolo, come lamentato da alcuni governatori che chiedevano invece un giro di vite. Troppo alto, però, il rischio di proteste: questo avrebbe spinto Palazzo Chigi a rinunciare a questa ulteriore stretta.

In base alle regole dettate dal governo nella zona rossa, lo ricordiamo:

  • è vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio comune, salvo che per comprovati motivi di necessità, lavoro o salute; vietati anche gli spostamenti tra regioni e comuni;
  • bar e ristoranti sono chiusi mentre sono consentiti l’asporto e la consegna a domicilio;
  • tutti i negozi, tranne gli alimentari e quelli di beni di prima necessità, sono chiusi;
  • restano aperti tabaccherie, farmacie, parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri;
  • sono sospese tutte le competizioni sportive, sono chiusi musei e mostre.
  • rimane comunque consentito il rientro al proprio domicilio senza limitazioni di giorni e orari. Sarà sufficiente autocertificare che si sta tornando a casa.

Queste sarebbero, dunque, le regole da rispettare dal 24 al 27 dicembre e dal 31 al 3 gennaio.

28,29 e 30 dicembre e dal 4 gennaio in poi, invece, tutto il Paese dovrebbe seguire le regole dell’area arancione, ossia:  il divieto di circolare dalle 22 alle 5 salvo che per comprovati motivi di necessità, lavoro o salute. Sono vietati gli spostamenti tra comuni e regioni (ma non all’interno del proprio comune), sono chiusi bar e ristoranti (asporto e consegna a domicilio consentiti) ma sono aperti tutti gli altri negozi tranne sale bingo, sale giochi e slot machines.

Tanti i nodi ancora da sciogliere e che, secondo fonti governative, dovranno essere chiariti entro oggi.

E.Fio

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