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Ex case magno, “da 40 anni canoni di locazione illegittimi e degrado”: domani in Comune

LECCE – Sono stati convocati a Palazzo Carafa dal presidente del Consiglio Carlo Mignone. In Comune i residenti degli alloggi popolari comunali delle ex case Magno questo mercoledì illustreranno per l’ennesima volta la loro situazione. “La stessa – spiega il portavoce, Franco Salerno – che va avanti dal 1984: canoni d’affitto mai adeguati alla Legge regionale n.54 di quell’anno e nettamente superiori rispetto a quelli degli alloggi Arca Sud. E poi lavori di manutenzione promessi dalle varie amministrazioni che si sono avvicendate fino ad oggi, ma mai effettuati”.

La faccenda dei canoni d’affitto, lo ricordiamo, non riguarda soltanto le case magno e i suoi 160 abitanti, ma tutti gli alloggi popolari di proprietà del Comune nella città di Lecce. Gli inquilini tornano a lamentare una condizione di discriminazione che va avanti, si diceva, da ben 4 decenni.

Il perchè è presto detto. Se, da una parte, per gli alloggi Arca Sud si è proceduto da sempre all’assegnazione per graduatoria, dall’altra parte gli alloggi popolari sono stati inizialmente utilizzati come case parcheggio, attribuiti cioè senza criteri di valutazione prestabiliti, ma discrezionali.

Dopo circa 30 anni, però, il Comune ha chiesto ai residenti l’adeguamento del canone, minacciando di sfratto gli “abusivi” che rivendicano, invece, la titolarità del diritto abitativo, dimostrando di non aver mai ricevuto indicazioni per l’adeguamento Istat né ingiunzioni di alcun tipo.

Sulla questione gli inquilini di viale della Repubblica hanno più volte invocato l’intervento della Prefettura: l’ultima lettera risale al 31 luglio scorso.

Fatto sta che dopo 40 anni si ritrovano ancora sprovvisti di regolare contratto, nonostante le decine e decine di incontri con le varie amministrazioni leccesi richiesti per mettere un punto fermo alla questione.

Nel 2017, durante l’ultimo consiglio comunale dell’era Perrone, fu il consigliere Rotundo, con un atto approvato all’unanimità, a impegnare il Comune ad applicare lo stesso canone d’affitto ad alloggi comunali e Arca Sud indifferentemente, dacché per entrambi – aveva spiegato – i canoni sono disciplinati dalla stessa legge regionale.

Da allora, come pure accadde del 1988, al netto dell’impegno assunto, nulla è cambiato. Nelle prossime ore, come da 40 anni a questa parte, agli inquilini non resta che sperare nella svolta tanto attesa. In cinque, in rappresentenza di tutti gli inquilini, saranno ricevuti a Palazzo Carafa.

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