Attualità

Il pubblico impiego incrocia le braccia per stipendi, rinnovo e amministrazione moderna

LECCE – Lo slogan dello sciopero è l’ashtag “#RinnoviamoLaPa”: le lavoratrici e i lavoratori della sanità, delle funzioni centrali e delle autonomie locali, anche a Lecce, Taranto e Brindisi, chiedono nuove assunzioni, maggiori risorse per rinnovare i contratti che servono ad ammodernare il sistema di classificazione professionale per migliorare l’organizzazione del lavoro e dei servizi “e offrire così a tutti un’opportunità di sviluppo professionale e di carriera, di fatto bloccata in molte amministrazioni da oltre 12 anni” dicono i segretari generali territoriali delle sigle sindacali, Fiorella Fischetti (Fp-Cgil), Fabio Orsini (Cisl-Fp), Antonio Tarantino (Uil-Fpl), Cosimo Rizzo (Uil-Pa), che pongono anche il problema della sicurezza per i lavoratori e gli utenti, “visto che mancano ancora adeguati dispositivi di protezione in tutti i luoghi di lavoro”.

“L’emergenza pandemica ha riportato drammaticamente all’attenzione di cittadini ed utenti i danni causati dalla politica dei tagli lineari alla spesa pubblica, che ha originato carenze di organico nel personale sanitario e in quello delle altre pubbliche amministrazioni, oltre a gravi mancanze di risorse strumentali. Noi lottiamo per un Paese più giusto e più moderno e per le tutele dei lavoratori pubblici; altri evidentemente fanno leva sull’invidia sociale per sviare l’attenzione dell’opinione pubblica dalle insufficienti risposte che il Paese attende”, dicono i sindacalisti.

C’erano anche le assistenti sociali dell’ambito di Lecce. Precarie.

La FSI-USAE, federazione sindacati indipendenti della sanità, aderisce allo sciopero ma non alla manifestazione: “Non è possibile -dice il segretario generale Francesco Perrone- che il Governo continui a negare ai dipendenti della PA del Comparto Sanità il diritto al giusto riconoscimento di indennità di specificità di tutte professioni sanitarie, così come il diritto al giusto finanziamento della revisione del sistema di classificazione professionale del personale dei ruoli sanitario, socio-sanitario, tecnico ed amministrativo.

 

“Noi -dice- siamo quelli dei dispositivi di protezione non adeguati”. Hanno fatto il giro d’Italia le foto dell’infermiere che indossava una tuta taglia xxl. Ma era una xxl cinese e lui è alto 1 metro e 95.

 

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