LECCE – Mercoledì si è tenuta, innanzi alla suprema Corte di Cassazione, l’udienza per la discussione del ricorso presentato da un ex attivista 5 stelle di Gallipoli contro la senatrice Barbara Lezzi, accusata di diffamazione, anche via web, contro il sig. Massimo Potenza. La Lezzi, seppur in un primo momento avesse detto che non lo avrebbe fatto, aveva chiesto e ottenuto dal giudice di pace di Bari che fosse applicata, per il caso, l’immunità parlamentare.
La Cassazione ha annullato la sentenza impugnata, con rinvio per nuovo esame al giudice di pace di Bari.”In effetti -dicono i legali di Potenza, gli avvocati Pompeo Demitri, Gabriele Potenza e Giuseppe Tempesta- già la Procura Generale presso la Corte di Appello di Bari aveva accolto la nostra istanza, presentando con noi ricorso in Cassazione nella vicenda. Si riafferma con questa sentenza -scrivono- il principio costituzionale dell’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge: esso può trovare mitigazione solamente nei casi di un potere politico bene esercitato per valori davvero superiori; e non in casi come questo, in cui si invoca la prerogativa parlamentare in questioni piccine piccine, per comportamenti di nessun rilievo politico”.