LECCE – Antonio De Marco era capace di intendere e di volere al momento dell’omicidio?
Quali sono le condizioni della sua mente? E’ una persona lucida o è malato? Un consulente esperto, che in queste ore i suoi legali hanno incontrato a Bari, valuterà nei dettagli tutto quanto riguarda l’omicidio di Via Montello: la premeditazione del 21enne reo confesso, la preparazione del piano, la ferocia con la quale ha ucciso le sue vittime e, soprattutto l’assenza, al momento, di un movente credibile.
La difesa, con gli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario, è sempre più vicina quindi alla richiesta della perizia psichiatrica per il 21enne che negli ultimi giorni sta incontrando gli psichiatri del carcere. Durante uno di questi colloqui avrebbe parlato di un istinto di uccidere anche in ospedale, durante il tirocinio, nei confronti dei pazienti.
Cosa che però non è stata mai messa in pratica così come, tengono a precisare gli avvocati, nel suo passato non ci sono mai stati episodi di violenza nei confronti di terze persone.
Intanto i Ros di Lecce sono al lavoro per esaminare i file estrapolati dai computer, pen-drive e telefono del ragazzo e depositati in Procura.
