LECCE – Fse ha aggiunto 15 corse in più, Stp e le altre aziende appartenenti al gruppo Co.Tr.A.P. (Consorzio Trasporti Aziende Pugliesi) ne hanno aggiunte 12 ma sono pronte ad arrivare a 20. Ma in tutto questo la Regione potrà coprire le spese di queste percorrenze extracontrattuali?
È l’interrogativo messo nero su bianco e inviato alla Regione Puglia al margine del vertice che nelle scorse ore si è tenuto in Provincia, a Lecce, sul caos trasporti scolastici.
Le famiglie e i dirigenti degli istituti del Leccese non ne possono più: tutti gli sforzi di contenimento del contagio rischiano di essere vanificati dai bus pollaio che non garantiscono il distanziamento. Eppure le aziende hanno fatto sapere di mettercela tutta, chiedendo anche rinforzi alle fermate più affollate, possibilmente agenti di polizia provinciale o locale che aiutino gli autisti nella fase di salita degli studenti. Da solo il personale addetto al trasporto non ce la fa.
Al vertice a Palazzo Adorno hanno preso parte anche il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Vincenzo Melilli, e il dottor Totaro in rappresentanza dello Spesal. Quest’ultimo ha annunciato di farsi personalmente portavoce con il gruppo interforze costituito presso la Prefettura di Lecce dell’esigenza di controlli alle fermate più affollate.
Costante, inoltre, il confronto tra le aziende di trasporto in campo e gli istututi secondari dell’interland. A questi ultimi si chiede un aggiornamento costante degli orari di ingresso e uscita da scuola, valutando anche un ulteriore compromesso organizzativo che eviti sovraffollamenti.
Dunque adesso è tutto nelle mani della Regione. Senza fondi aggiuntivi le corse extra, attivate per far fronte all’emergenza, potrebbero avere vita breve.