Cronaca

Violenza su una studentessa? Le motivazioni dell’assoluzione del professore

OTRANTO- Dopo quattro anni di calvario giudiziario l’assoluzione con formula piena per un professore in pensione di Otranto accusato di violenza sessuale nei confronti di una sua ex studentessa. L’uomo, ora ultraottantenne, era finito sotto processo dopo la denuncia di una sua ex alunna che lo accusava di averla violentata più volte. In queste ore sono state depositate le motivazioni della sentenza nella quale il giudice Giovanni Gallo mette nero su bianco le incongruenze e le contraddizioni emerse dai racconti della ragazzina, sulle quali tutta l’inchiesta si era basata.

Secondo il gup le prove raccolte dagli inquirenti non sono state sufficienti a confermare le accuse, così come sostenuto dalla difesa, gli avvocati Fabrizio Ruggeri e Daniele De Matteis. Il pm Stefania Mininni aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio. L’accusa si reggeva esclusivamente sulle dichiarazioni della minore che il giudice ha ritenuto invece inattendibile. Per questo è crollata la certezza della veridicità dei fatti da lei raccontati.

In diverse circostanze la ragazzina si è contraddetta fornendo, ad esempio, versioni diverse degli stessi fatti: il primo episodio di violenza era stato collocato nel gennaio 2016 nel corso della prima denuncia, mentre durante l’incidente probatorio aveva parlato del gennaio 2015. Ricostruendo sempre quel giorno, aveva raccontato dapprima di aver avuto un malore mentre camminava in bicicletta e di essere stata soccorsa dal professore che l’aveva poi invitata a casa. Successivamente invece diceva di essere stata lei stessa a citofonare al professore.

Circostanze  – scrive il giudice nelle motivazioni- idonee a minare fortemente la credibilità e attendibilità della ragazza”. A dare conferma di questo anche la documentazione fornita dalla difesa e che ha costituito la vera svolta nel processo: le ricevute fiscali di un hotel di Reggio Emilia che attestavano la permanenza dell’imputato, dal 19 gennaio al 13 aprile, nella struttura ricettiva, così come confermato anche dalla Squadra Mobile del posto.

“ Una vicenda – hanno commentato i due legali- che lascia l’amaro in bocca e che ha cambiato la vita ad un uomo che ha impiegato quattro anni per dimostrare la sua innocenza e liberarsi da un’accusa infamante: quella di aver violentato ripetutamente una minorenne”.

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