LECCE – Accade che un calciatore in uno stadio deserto, senza pubblico )a causa delle norme anti – Covid) sorprenda la squadra avversaria e dopo aver corso a campo aperto, spaccando in due le certezze degli avversari, insacchi la sfera del 1 a 3, fuori casa.
Di fronte a lui vede un ragazzo, un raccattapalle e lo abbraccia, il ragazzo ricambia anche se come si vede dalla foto nemmeno stringe le mani perché rimane sorpreso, sorride senza pensare che sarebbe diventato un caso e su di lui si sarebbero sprecati tantissimi commenti dai più negativi ai più positivi.
Purtroppo è l’era dei social dove uno spiffero di vento diventa tempesta.
Ed accade anche la società del ragazzo decida di scrivere un post per spiegare, per spegnere il fuoco acceso inconsapevolmente.
Accade anche questo in una partita di calcio che sarebbe stato meglio non giocare mai, durante la ripresa di un campionato che sarebbe stato meglio non riprendere mai, accade che l’unico sprazzo di normalità in un deserto di emozioni venga travisato e diventi tempesta.
Ecco è accaduto a Lecce, durante la gara Lecce-Milan, Rebic sigla un gol da playstation e poi abbraccia l’incredulo ragazzo. Sarebbe potuto accadere ovunque perché le emozioni quando sono vere non vanno frenate o incatenate intorno a infrastrutture mentali che nulla hanno a che fare con il sussulto di un attimo e con i veri valori dello sport.
Ecco il commento della società di Via Col. Costadura:
Ha 19 anni, vive in provincia di Lecce e da cinque anni milita nel nostro Settore Giovanile, coltivando il sogno di esordire in prima squadra con la maglia giallorossa in una gara ufficiale. Sogno accarezzato in amichevole con il Cosenza lo scorso settembre. Nella partita di ieri con il Milan viene designato per fare il raccattapalle. Rebic dopo aver segnato il gol lo vede affranto e, compiendo un bel gesto, lo abbraccia per rinfrancarlo.
M.C.
