LECCE- 120 posti di lavoro a rischio in un momento di grave crisi economica legata al post emergenza Covid. Una crisi occupazionale che non può essere sottovalutata quella determinata dalla chiusura della Rsa “La Fontanella” di Soleto decisa dalla Regione dopo che la struttura è diventata un focolaio Covid che conta più di 20 anziani deceduti. Alla Asl, subentrata alla gestione della casa di riposo durante la quarantena, è stato affidato il compito di trasferire gli ospiti in altre strutture.
Ma che fine faranno i lavoratori? In mattinata, affiancati dai sindacati Cobas, Cgil e Cisal, hanno manifestato alle porte della Prefettura di Lecce le proprie preoccupazioni. Intanto, dentro, intorno ad uno stesso tavolo, erano seduti il Prefetto Cucinotta, l’assessore regionale al Lavoro Sebastiano Leo, il direttore generale della Asl Rodolfo Rollo, quello amministrativo (il dottor Pastore), il sindaco di Soleto Graziano Vantaggiato, i sindacati e un rappresentante della stessa Rsa, I sindacati, nei giorni scorsi, avevano chiesto al Prefetto di prendere in mano la situazione. La Cgil ha lanciato la proposta di affidare la struttura ad un altro soggetto abilitato, per tutelare i lavoratori della vecchia gestione e quelli della gestione commissariale.
Anche la richiesta del sindacato Cobas è quella della salvaguardia dei posti di lavoro che passa obbligatoriamente attraverso la continuità aziendale. A quanto si è appreso la proprietà sarebbe disposta a vendere la RSA. I sindacati hanno dunque chiesto che, laddove questo avvenisse, il nuovo operatore economico reintegrasse tutti i dipendenti della struttura. La palla, adesso, passa alla Regione. La settimana prossima si terrà un incontro a Bari presso l’Assessorato alla Sanità, per la discussione tecnica della vicenda. I tempi stringono: il 30 giugno la gestione commissariale terminerà e il nodo occupazionale deve essere sciolto entro quella data.
