LECCE – Lunedì scorso l’accademia delle Belle Arti di Lecce ha riaperto i battenti, accogliendo al suo interno docenti e studenti per far sostenere esami in presenza. Il tutto però in assenza di un Presidente. E questo nonostante la delibera del Consiglio accademico risalente al 3 giugno scorso, in cui si individuavano i tre nomi (ossia Ciracì, Coppola e Baldari) tra i quali individuare il nuovo Presidente. “Delibera che – dicono sindacati, Consiglio studentensco e docenti insieme – il Direttore non ha ancora inviato al Ministero, gestendo tutto in modo solitario e generando una pericolosa sovrapposizione di ruoli, essendo egli stesso – precisano – Presidente del Consiglio accademico e Responsabile anticorruzione”.
“L’Accademia di belle arti di Lecce non è un’azienda privata – si legge ancora nella missiva redatta da sindacalisti, docenti e studenti – Da settimane abbiamo chiesto di essere ascoltati dal direttore, su materie quali la sicurezza, l’organizzazione del lavoro e la governance, salvo poi essere completamente ignorati.
È di queste ore poi la convocazione del Consiglio di amministrazione, da parte del direttore dell’Accademia Andrea Rollo. Facoltà questa che, stando allo statuto, è appannaggio esclusivo del Presidente. Questa scelta del direttore, di avocare a sé le funzioni statutarie del Presidente, è di una gravità estrema – incalzano – in quanto illegittima e arbitraria.
Dunque in assenza di risposte da parte del direttore – annunciano – qualora non venisse ritirata la convocazione del Consiglio di amministrazione e inviata la Terna per il Presidente del CdA al Ministero dell’Università della Ricerca, denunceremo i fatti all’autorità giudiziaria e al Prefetto”.